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Editoriali
Neppure a Budapest un premier è per sempre. Le mosse di Orbán
Secondo i sondaggi, Péter Magyar (leader del partito Tisza) potrebbe battere il primo ministro, che studia come sopravvivere al voto di aprile e punta alla presidenza
Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che rende particolarmente difficile rimuovere il presidente, una carica con poteri prevalentemente cerimoniali e rappresentativi che è stata espressione di favori e riconoscimenti distribuiti dal primo ministro Viktor Orbán. Finora era possibile rimuovere il presidente con un voto a maggioranza semplice, in futuro servirà l’approvazione della Corte costituzione e un voto a maggioranza di due terzi. La Corte costituzione è composta da alleati di Orbán e studiando l’urgenza di questo voto in Parlamento si intravede tutta la paura del primo ministro di essere sconfitto alle elezioni di aprile. Per la prima volta ha un oppositore, il suo ex alleato Péter Magyar, leader del partito Tisza che ha saputo sfidarlo e, secondo i sondaggi, potrebbe battere il premier che è in carica ininterrottamente dal 2010. Bloomberg ha riferito che Orbán potrebbe cercare di rimanere al potere sfruttando la maggioranza uscente e facendosi nominare presidente.
Il suo ruolo però dovrebbe essere modificato, altrimenti non avrebbe nessun potere sul nuovo governo, neppure la possibilità di porre il veto sulle riforme proposte dal suo oppositore, ispirandosi al lavoro che sta portando avanti il presidente della Polonia, Karol Nawrocki. Orbán pensava di aver costruito il sistema perfetto per rimanere al potere per sempre, invece per la prima volta la sfida gli è arrivata proprio dall’interno, con un personaggio che piace agli ungheresi anche perché ha studiato bene il premier e sa come ha fatto a conquistarli in tutti questi anni. Tisza è un partito nato nel 2020, ha assunto rilevanza con l’arrivo di Magyar e siede in Europa nel Partito popolare europeo, un tempo famiglia di Orbán. Gli europei sperano che il cambio a Budapest possa semplificare anche i lavori a Bruxelles, ma non è detto: Magyar non è sicuramente Orbán, ma si espone ancora poco sulle questioni che tormentano l’Ue.