Ansa
l'incontro
Zelensky è a Londra per il vertice con Starmer, Macron e Merz. Domani vedrà Meloni a Roma
Il presidente ucraino, dopo le nuove accuse di Trump, sta incontrando i leader europei per discutere di "sicurezza e di pacchetti di sostegno" alla difesa ucraina. Poi vedrà anche con il segretario generale della Nato Rutte e i vertici Ue. Domani alle 15 sarà a Palazzo Chigi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà domani a Roma per incontrare la presidente del consiglio Giorgia Meloni, alle 15 a Palazzo Chigi.
L'incontro è stato fissato domenica nel corso di una conversazione telefonica. "Nel corso del colloquio - si legge in una nota del governo - il presidente Meloni ha innanzitutto voluto rinnovare la solidarietà italiana, dopo la nuova serie di attacchi indiscriminati russi contro obiettivi civili ucraini e ha annunciato al presidente Zelensky l’invio di forniture di emergenza a sostegno delle infrastrutture energetiche e della popolazione. I generatori forniti da aziende italiane verranno inviati in Ucraina già nelle prossime settimane". Inoltre Meloni ha rinnovato il suo "sostegno al processo negoziale in corso e all’impegno degli Stati Uniti per individuare un percorso che possa condurre a una pace giusta e duratura", affermando che "la reiterata disponibilità dell’Ucraina a sedere in buona fede al tavolo negoziale" è funzionale per il raggiungimento di tale obiettivo, auspicandosi "che da parte russa si manifesti" una "analoga apertura".
La visita va a inserirsi nel tour diplomatico che Zelensky sta compiendo questa settimana in Europa, in seguito alle dichiarazioni di Donald Trump, che si è detto deluso per il comportamento del leader ucraino e lo ha accusato di non essere pronto per firmare l'accordo di pace preparato dall'Amministrazione americana, che avrebbe invece ricevuto aperture da Mosca. "Esistono visioni di Stati Uniti, Russia e Ucraina. E non abbiamo una visione unitaria sul Donbass", ha detto il Zelensky in un'intervista a Bloomberg nella quale ha spiegato che serviranno ulteriori discussioni su una serie di "questioni delicate", tra cui le garanzie di sicurezza e il controllo sulle regioni orientali, ha detto Zelensky sottolineando che Kiev spinge per un accordo separato sulle garanzie di sicurezza.
Oggi Volodymyr Zelensky è atterrato nel Regno Unito per prendere parte a Londra al vertice col premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Sempre oggi, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, riceverà nella sua residenza ufficiale a Bruxelles il presidente dell'Ucraina, il presidente del Consiglio europeo, António Costa, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Al centro degli incontri, ha fatto sapere Zelensky con un comunicato su Telegram, saranno discusse tematiche legate a "questioni di sicurezza, sostegno alla nostra resilienza e pacchetti di sostegno alla nostra difesa". Insieme a lui ci sono, tra gli altri, il segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale e Difesa, Rustem Umerov, e Andriy Gnatov, capo di Stato Maggiore ucraino.
Intanto la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper è attesa a Washington per i colloqui col segretario di stato americano Marco Rubio. "Il Regno Unito e gli Usa riaffermeranno il loro impegno a raggiungere un accordo di pace", si legge in una nota del Foreign Office. E i leader di Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia, Finlandia e Irlanda scrivono a Costa e von der Leyen per esprimere sostegno alla proposta di un prestito di riparazione per Kyiv e sottolineare l'urgenza di prendere una decisione al vertice in programma il 18 dicembre davanti alle "ambizioni imperialistiche della Russia" che "minacciano la sicurezza europea al di là dei confini dell'Ucraina". "Il tempo è essenziale. Prendendo una decisione sul prestito di riparazione in occasione del Consiglio europeo di dicembre, avremo l'opportunità di mettere l'Ucraina in una posizione più forte per difendersi e in una posizione migliore per negoziare una pace giusta e duratura" sottolineano i leader, dicendosi "pronti a collaborare in modo costruttivo" con i vertici Ue per raggiungere questo obiettivo.
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