LaPresse

Tradizione e protezione

Decorazioni e misure antiterrorismo. In Germania ripartono i mercatini di Natale

Lorenzo Monfregola

I tedeschi sembrano determinati a non rinunciare a nessun costo a una delle tradizioni che più amano. Ma le forze dell'ordine presidiano i mercati per protegere le persone da eventuali attacchi, come quello del 2016 sulla Breitscheidplatz di Berlino o dello scorso anno a Magdeburgo

Luci, alberi addobbati, fumante glühwein con aromi di spezie, waffeln e cuori di pan di zenzero, giocattoli in vendita in stand di legno dal tettuccio decorato, salsicce, souvenir, giostre, musica e spettacoli. Anche quest’anno in Germania sono stati aperti o apriranno oltre 3mila mercatini di Natale, da quelli più piccoli a quelli più famosi. Fuori dai recinti dei mercati: sbarre mobili e grossi blocchi in cemento, agenti armati, mezzi della polizia, strade chiuse nelle circostanze, sacchi di sabbia, dissuasori stradali in acciaio e in altri formati. Tutto ingegneristicamente pensato innanzitutto per uno scopo: la HVE - hostile vehicle mitigation, il contrasto dei “veicoli ostili”, cioè la protezione da attacchi terroristici come quello del 2016 sulla Breitscheidplatz di Berlino o del 2024 a Magdeburgo.

 

“I mercatini di Natale sono sicuri. In Germania esiste una minaccia astratta, ma non ci sono indizi concreti di piani di attentati”, ha assicurato negli scorsi giorni il ministro federale dell’Interno Alexander Dobrindt. Il merito sarebbe anche delle “immense misure di sicurezza”, che però costano soldi, spesso a carico dei comuni e degli organizzatori degli eventi. A inizio novembre si era agitato lo spettro di un’ondata di mancate aperture dei mercatini, proprio a causa dell’aumento delle spese. Non sembra essere andata così, ci sono stati pochi casi isolati. Soprattutto le grandi città hanno investito per anni. Bild riporta cifre importanti per il 2025 e gli accumuli delle misure passate: 3,2 milioni di euro per Brema, 4 milioni a Francoforte. Dal 2017 la città di Stoccarda ha pagato un totale di 13 milioni di euro per la sicurezza del centro città, di cui 6,5 milioni per impianti fissi. Altre cittadine più piccole spendono sull’ordine delle decine o centinaia di migliaia di euro. Costi che poi ricadono anche sui rivenditori negli stand dei mercati e, quindi, sui visitatori.

 

Lo scorso 24 novembre ha aperto a Berlino anche il mercatino di Breitscheidplatz presso la Gedächtniskirche, dove il 19 dicembre di nove anni fa il terrorista islamista Anis Amri si scagliò con un camion contro la folla. Il pavimento della piazza è segnato in un’area dal Goldene Riss, la “frattura dorata”, monumento dedicato alle 13 vittime dell’attentato. Il mercatino di Natale di Magdeburgo, colpito l’anno scorso con un assalto in automobile che ha causato sei vittime e oltre 300 feriti, è stato uno di quelli in dubbio nelle scorse settimane. Poi la politica ha spinto per l’apertura: una resa era impensabile. La manifestazione sarà chiusa per lutto solo il 20 dicembre, anniversario dell’attacco. Il caso di Magdeburgo ha sconvolto la Germania anche per il profilo cosiddetto “caotico” dell’attentatore: il medico saudita Taleb al-Abdulmohsen, che è ricomparso proprio nelle ultime settimane per l’inizio del suo processo. L’uomo si dichiara militante anti-Islam, perseguiva contatti nella destra estrema, ma ha scelto un obiettivo ideologicamente jihadista e mostra atteggiamenti criptici che sembrano indicare gravi problematiche mentali. La dimostrazione che i mercatini di Natale possano ormai diventare un target trasversale, in uno scenario di rischio causato da uno spettro eterogeneo di motivazioni violente.

 

Nel frattempo, il sindaco di Essen Thomas Kufen è stato tra i primi politici a chiedere che il governo federale contribuisca ai costi della sicurezza dei mercati natalizi. “Abbiamo investito più di due milioni dal 2018 per barriere tattiche antiterrorismo, ma non è compito della città”, dice ai media il primo cittadino. Un dibattito che rientra nella costante dialettica tra enti locali e Bund. Alcune città tedesche hanno dovuto ideare metodi complessi per non rinunciare al proprio volto di Natale: ad Augusta, in Baviera, una squadra sposta fino a 60 volte all’ora alcuni dissuasori che si trovano ai confini della zona del mercatino, per poter far passare i tram che raggiungono il cuore del centro storico. 

 

Il ricordo di attacchi con coltello come quello dell’agosto 2024 a Solingen - da parte di un terrorista islamista, contro la folla di un festival cittadino - mostra contemporaneamente come anche la sicurezza all’interno delle manifestazioni resti difficile da gestire. In questi giorni, agli ingressi dei mercati vengono talvolta effettuati controlli sulle persone, ma non sembrano molto approfonditi. Dentro pattugliano addetti privati e polizia, anche in borghese, mentre la videosorveglianza è stata spesso rafforzata. Negli ambienti di sicurezza, intanto, si studiano anche misure future, ad esempio nel contrasto dei droni. Mantenere lo spirito dei mercatini non è certamente semplice, ma i tedeschi sembrano determinati a non rinunciare a nessun costo a una delle tradizioni che più amano. Perché il Natale in Germania senza glühwein e biscottoni decorati non sarebbe più tale.

Di più su questi argomenti: