Foto Ap, via LaPresse
in Israele
Netanyahu ha chiesto la grazia al presidente Herzog
Il premier israeliano ha inviato, tramite i suoi avvocati, una lettera al presidente d'Israele, sostenendo che "è arrivato il momento di sanare le fratture e restaurare la fiducia nelle istituzioni dello stato"
Domenica 30 novembre, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto la grazia al presidente d'Israele Isaac Herzog per il processo per corruzione, sostenendo, in una lettera di 111 pagine redatta dai suoi legali - e in un video postato sui social -, che i procedimenti penali a suo carico ostacolano la sua capacità di governare e che quindi la grazia è soprattutto per il bene di Israele: "È arrivato il momento di sanare le fratture e restaurare la fiducia nelle istituzioni dello stato". Netanyahu continua a negare le accuse di corruzione, frode e abuso d'ufficio e i suoi avvocati hanno dichiarato in una lettera all'ufficio del presidente che il primo ministro continua a ritenere che il procedimento legale porterebbe comunque a una totale assoluzione. Di diversa opinione sono invece gli investigatori e i magistrati che hanno raccolto le prove che ritengono di aver messo insieme un’incriminazione più che solida e che considerano la "piena assoluzione" di cui parla Bibi tutt'altro che scontata.
Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha dichiarato che Netanyahu non dovrebbe essere graziato senza ammettere la sua colpa, esprimere rimorso e ritirarsi immediatamente dalla vita politica.
In Israele la grazia viene concessa solo al termine del procedimento giudiziario e dopo la condanna dell'imputato. Gli avvocati di Netanyahu sostengono però che il presidente Herzog può intervenire in qualsiasi momento, anche prima della fine del processo, quando è in gioco l'interesse pubblico, come in questo caso, al fine di sanare le divisioni e rafforzare l'unità nazionale.
A novembre anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva scritto a Herzog, esortandolo a prendere in considerazione la concessione della grazia al primo ministro, poiché, aveva scritto Trump, contro Netanyahu era in atto "un'azione penale politica ingiustificata ".
L'ufficio del presidente Isaac Herzog ha risposto alla richiesta assicurando che "il presidente considererà la richiesta con responsabilità e sincerità" dopo averla inoltrata al dipartimento per le condanne del ministero della Giustizia - come da prassi - per raccogliere pareri che saranno sottoposti al consulente legale del presidente. Herzog ha sottolineato però come la richiesta avanzata dai legali di Netanyahu sia "straordinaria" e con "implicazioni significative".
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