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Trump vuole da Zelensky la firma di “un percorso verso la pace”. L'appello agli ucraini

Kristina Berdynskykh

Washington spinge il presidente ucraino a firmare rapidamente un accordo con Mosca basato su pesanti concessioni territoriali e strategiche. Kyiv resiste, chiama in causa gli alleati e affronta la pressione di una guerra che avanza e di una politica interna che scricchiola

Kyiv. La sera del 20 novembre, Julie Davis, incaricata d’affari degli Stati Uniti in Ucraina, ha incontrato alcuni giornalisti a Kyiv, il Foglio era presente, e ha ricordato che il presidente Donald Trump è impegnato a porre fine alla guerra fra Ucraina e Russia fin dall’inizio del suo mandato. “Oggi ci stiamo muovendo verso questo obiettivo con grande entusiasmo”, ha dichiarato. Davis e il segretario dell’esercito degli Stati Uniti Daniel Driscoll, in visita a Kyiv, avevano precedentemente incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per presentargli il piano e avevano discusso di delineare un “calendario aggressivo di sforzi” per procedere. Un funzionario statunitense a conoscenza dell’incontro ha riferito che la conversazione è durata un’ora e ha assicurato che tutti i punti del piano sarebbero stati discussi con gli ucraini. Ha aggiunto che il presidente Trump vorrebbe firmare un documento su un “percorso di pace” con Zelensky il prima possibile. I funzionari americani hanno programmato di recarsi a Mosca dopo il Ringraziamento, il 27 novembre.

Una bozza di piano in 28 punti è stata pubblicata da alcune testate internazionali, tra cui il Financial Times. Il documento propone che l’Ucraina riduca il suo contingente militare, si ritiri dall’intera regione di Donetsk e rinunci ai suoi piani di adesione alla Nato. “Non vedo alcun principio di pace in questo piano; vedo solo princìpi commerciali”, afferma Viktor Shlinchak, direttore del think tank Institute of World Policy. Sembra che il documento, elaborato congiuntamente dall’inviato speciale degli Stati Uniti in medio oriente Steve Witkoff e dal rappresentante di Putin per la cooperazione economica Kirill Dmitriev, sia, tra le altre cose, un tentativo di escludere l’Europa dai negoziati di pace, imponendo al contempo significativi obblighi finanziari ai suoi partner europei. “La Russia è interessata a vedere il processo di pace sprofondare nel caos”, spiega Shlinchak.

Gli americani hanno molta fretta. “Avevano fatto pressioni sugli ucraini in modo simile per concludere l’accordo sui minerali. Volevano concludere molto rapidamente, senza entrare nel merito, chiedendo concessioni importanti”, ricorda l'esperto. All'epoca, la diplomazia ucraina riuscì a resistere alla pressione e a ottenere un accordo più favorevole con gli Stati Uniti. Ora, l’Ucraina probabilmente dimostrerà la sua disponibilità a negoziare la fine della guerra, evitando qualsiasi accusa di sabotaggio del processo di pace. Allo stesso tempo, non accetterà la capitolazione e coinvolgerà sicuramente i suoi partner europei nella discussione del piano. Ieri Zelensky ha parlato al telefono con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer. “Stiamo coordinando strettamente le nostre posizioni di principio per garantire che vengano prese in considerazione”, ha dichiarato dopo la conversazione.

Ma il problema è che tutto questo sta accadendo sullo sfondo di importanti sconvolgimenti interni in Ucraina, che non stanno rafforzando la posizione di Kyiv: interruzioni di corrente che durano ore; uno scandalo di corruzione che coinvolge membri della cerchia ristretta del presidente e l’avanzata delle truppe russe. Il 20 novembre, Volodymyr Zelensky ha incontrato i membri del suo partito Servitore del Popolo e ha chiarito che non avrebbe licenziato il suo capo di gabinetto, Andriy Yermak. “Questa decisione potrebbe minare la fiducia nel governo”, suggerisce il politologo Igor Reiterovich. “E’ improbabile che Yermak non fosse a conoscenza di ciò che stava accadendo proprio sotto il suo naso”, spiega.

Il 21 novembre, l’Ucraina ricorda l’inizio delle proteste a Piazza Indipendenza e per l’anniversario Zelensky ha registrato un videomessaggio rivolgendosi agli ucraini. Ha scelto di girarlo per strada, con l’asfalto bagnato dalla pioggia e ha invitato i cittadini a restare uniti: “La pressione sull’Ucraina in questo momento è una delle più pesanti”, ha dichiarato, aggiungendo che c’è il rischio di perdere un partner chiave, gli Stati Uniti. Secondo Reuters, i rappresentanti degli Stati Uniti stanno minacciando l’Ucraina di interrompere le forniture di armi e la condivisione di informazioni di intelligence nel tentativo di fare pressione su Kyiv affinché firmi il trattato. Zelensky ha promesso di lavorare con calma con gli americani per trovare soluzioni costruttive, ieri, ha parlato con il vicepresidente degli Stati Uniti J. D. Vance. Zelensky si è impegnato a non tradire gli interessi nazionali e ha chiesto la fine di tutti i conflitti politici. “So per certo che in questo, che è davvero uno dei momenti più difficili della nostra storia, non sono solo, che gli ucraini credono nel loro stato”, ha sottolineato Zelensky.

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