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La preparazione
Per la difesa dei Baltici abbiamo bisogno di Kyiv, dice Kubilius
Il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio parla delle scelte chiave per farci trovare pronti all'aggressione russa sul fianco est: "La questione strategica sarà integrare le capacità di difesa ucraine, testate in battaglia con le nostre capacità di difesa"
Il commissario europeo per la difesa e lo spazio, Andrius Kubilius, ha parlato delle grandi questioni strategiche, delle scelte chiave che dobbiamo fare, che “rimangono ancora domande retoriche, ma che richiedono comunque risposte rapide per essere pronti a difenderci” alla conferenza “Difendere i paesi Baltici: lezioni di guerra dall’Ucraina”. Kubilius dice che è importante parlarne, soprattutto “quando vedo tra il pubblico rappresentanti delle Forze armate ucraine, che possono darci le risposte più precise a tutte le domande relative alla nostra preparazione alla difesa. Il mio messaggio principale oggi è: chiediamo agli ucraini come essere pronti alla difesa e come possono aiutarci a esserlo”.
La prima domanda che si pone Kubilius è: “Perché le lezioni apprese dalla guerra di difesa ucraina giungono così lentamente alla nostra conoscenza? Perché ci sono voluti più di due anni e l’inizio della provocazione russa con i droni contro la Polonia, e anche contro gli stati Baltici e la Romania, per capire che non siamo pronti a individuare i droni russi e a distruggerli con mezzi economicamente vantaggiosi?”. Nonostante tutti noi abbiamo assistito all’uso massiccio dei droni sulle linee del fronte ucraino a partire dal 2023, e ora siamo alla fine del 2025 e al quarto anniversario della guerra russa contro l’Ucraina, dice. “I russi stanno imparando. E noi?”. La mia seconda domanda, dice Kubilius, è: “Cosa dobbiamo imparare? Comprendiamo appieno come sta cambiando la dottrina della guerra moderna? Sento messaggi molto forti dal generale Valeri Zaluzhny, ora ambasciatore ucraino nel Regno Unito, secondo cui nell’Ue non ci stiamo preparando a combattere le guerre di domani, che la Russia sta ora conducendo contro l’Ucraina. E finora ho avuto modo di leggere solo la ‘2025 UK strategic defense review’ del Regno Unito, che dimostra che hanno davvero imparato la lezione dall’Ucraina: in futuro l’esercito britannico si preparerà a colpire l’80 per cento degli obiettivi con diversi tipi di droni e missili, e solo il 20 per cento con mezzi classici – carri armati e artiglieria. Proprio come stanno facendo in Ucraina”. E noi, nei paesi Baltici? Dove sono le nostre “strategic defense review”?, chiede il commissario europeo.
“Siamo davvero così bravi? Siamo davvero preparati per un giorno X come questo, nonostante non disponiamo di eserciti collaudati in battaglia negli Stati baltici?”. Kubilius si chiede anche a cosa dobbiamo essere pronti: se a una “classica guerra di aggressione, con carri armati e artiglieria che scavalcano i nostri confini” – che innescherebbe l’articolo 5 della Nato – oppure a “una scala crescente di pericolose provocazioni, che però restano al di sotto dell’articolo 5”. E ancora: ci stiamo preparando a questo tipo di aggressione? “Dobbiamo imparare dall’Ucraina come creare veri e propri “ecosistemi” di difesa innovativi, che uniscano produzione, innovazione e funzionamento dei droni in un unico sistema dinamico”.
La questione strategica, dice Kubilius, sarà “integrare le capacità di difesa ucraine, testate in battaglia – sia quelle delle forze militari da 800.000 uomini sia quelle dell’innovativa industria di difesa ucraina – con le nostre capacità di difesa, sia quelle dell’Unione Europea che quelle dei nostri “confini” o Stati baltici: se non lo faremo, commetteremo un errore storico, che ci renderà più deboli. E che renderà più debole anche l’Ucraina”.
Per il commissario europeo la Difesa Baltica “può essere costruita solo insieme all’Ucraina e all’intera regione ‘di frontiera’. Ciò può essere fatto solo se la regione Baltica inizia a considerare non solo ciò che deve essere fatto in ogni singolo paese baltico, ma anche ciò che deve essere costruito insieme nell’intera regione del fianco orientale, compresa l’Ucraina. L’iniziativa baltica in questo caso è più che benvenuta. E lo stesso vale per l’Unione Europea: l’Ue può aiutare la regione se ci aiuterete ad aiutarvi. Se sarete attivi e visibili con le vostre idee, non solo nella regione baltica, ma anche in tutta l’Ue, compresa la regione del Mediterraneo. Bruxelles inclusa. Le voci di emergenza provenienti dai paesi Baltici si fanno sentire con forza a Bruxelles e in altre capitali. Ma è necessario un maggiore dialogo, proveniente dai paesi Baltici, con le popolazioni di altre parti d’Europa. Le tecnologie sviluppate e testate sul fianco orientale saranno di grande valore, anche per le industrie della difesa in Spagna o in Italia. (...) Siamo pronti a supportare la difesa dei Baltici”.