Membri del Servizio di Emergenza ucraino escono da un edificio danneggiato nell'attacco del 14 novembre 2025 (Foto di Kostiantyn Liberov/Libkos/Getty Images) 

Su Kyiv c'è stato uno dei peggiori attacchi russi dall'inizio della guerra

Redazione

Centinaia di droni e missili russi hanno colpito la capitale, danneggiando case, scuole e ospedali. Una vittima accertata, decine di feriti e blackout. Intanto Bruxelles incalza l'Ucraina sulla lotta alla corruzione, mentre si discute l’utilizzo degli asset russi congelati

Nella notte tra il 13 e il 14 novembre Kyiv è tornata sotto uno dei più massicci attacchi combinati dall’inizio dell’invasione russa. Centinaia di droni e decine di missili – da crociera e balistici – hanno colpito la capitale e la sua regione tra le 00.45 e le prime ore del mattino, provocando incendi diffusi e danni estesi in numerosi quartieri. Secondo un bilancio ancora provvisorio, almeno una persona è stata uccisa e oltre venticinque sono rimaste ferite. Tra i feriti anche due bambini e una donna incinta. Le autorità temono però che altre vittime possano trovarsi sotto le macerie.

  

Il sindaco Vitali Klitschko ha parlato di “impatti in quasi tutti i distretti”, mentre il capo dell’amministrazione militare della città, Tymur Tkachenko, ha confermato che “i russi stanno colpendo edifici residenziali” in più zone della capitale. Undici palazzi civili risultano danneggiati, insieme a una scuola, a un ospedale e a diverse strutture sportive. In città si sono registrate interruzioni di corrente e problemi alla rete di teleriscaldamento, con squadre di emergenza impegnate a isolare le linee danneggiate. In uno stabile nel distretto di Desnianskyi un incendio sviluppatosi tra il quinto e l’ottavo piano ha causato l’unica vittima confermata finora.

 

Anche l’area metropolitana è stata bersaglio degli attacchi: il governatore Mykola Kalashnyk riferisce di almeno sei feriti, tra cui un bambino di sette anni. Case, magazzini e impianti industriali sono stati colpiti in diversi centri della regione. L’Aeronautica ucraina ha descritto la notte come una delle più intense degli ultimi mesi, con ondate di droni dirette anche verso il sud e l’est del paese.

 

L’offensiva missilistica arriva in un momento delicato per Kyiv, stretto tra le pressioni militari russe lungo la linea del fronte e le tensioni politiche e finanziarie con gli alleati europei. A Bruxelles, dove si discute il sostegno economico all’Ucraina e l’utilizzo dei 140 miliardi di asset russi congelati, l’attenzione resta alta sul grande scandalo di corruzione che coinvolge Energoatom, la società pubblica dell’energia nucleare. L’inchiesta, che tocca figure vicine al presidente Zelensky, rischia di erodere ulteriormente la fiducia internazionale proprio mentre il Paese affronta un’altra stagione di attacchi mirati alle infrastrutture energetiche.

 

La premier Yulia Svyrydenko ha annunciato un audit completo sugli appalti di Energoatom e di altre aziende statali, mentre la commissaria europea all’Allargamento Marta Kos ha ricordato come la reazione delle autorità anticorruzione ucraine rappresenti “un segnale incoraggiante”. Ma da Berlino il cancelliere Friedrich Merz ha fatto sapere a Zelensky che “servono passi avanti energici” nelle riforme sullo stato di diritto.

 

Sul fronte militare, il presidente ucraino ha avvertito che Mosca starebbe preparando una capacità bellica sufficiente a lanciare “una grande guerra in Europa entro cinque anni”, rilanciando l’urgenza, per Kyiv e per gli alleati, di aumentare la pressione economica e politica contro il Cremlino. Da Mosca, il portavoce Dmitry Peskov ribatte sostenendo che l’Ucraina “prima o poi dovrà negoziare, ma da una posizione molto peggiore” e che la Russia resta formalmente aperta alla via diplomatica, pur continuando le operazioni militari.

  

La terribile notte di Kyiv non è solo l’ennesimo episodio di una guerra che dura da quasi quattro anni. È anche il riflesso di un equilibrio politico fragile, europeo oltre che ucraino, e di un inverno che si annuncia di nuovo sotto il segno della vulnerabilità energetica.

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