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La spinta olandese
Così Rob Jetten vuole stilare un programma di governo in tre settimane. L'intesa di centro
Di solito questi accordi di coalizione richiedono mesi di estenuanti trattative. La relazione presentata da Koolmees ha una raccomandazione: a guidare il processo di formazione del nuovo governo dovranno essere D66 e Cda, "le uniche forze politiche con cui tutti gli altri partiti saranno disposti ad allearsi"
L’Aia. Un programma di governo a tempo di record. E’ l’ambiziosa strategia di Rob Jetten per togliere la politica olandese dallo stallo post elettorale. Di solito questi accordi di coalizione richiedono mesi di estenuanti trattative: il leader dei Democraten 66 confida di raggiungere l’obiettivo in appena tre settimane. C’entra “la benedizione” di Wouter Koolmees, l’informatore incaricato di coordinare la fase esplorativa. C’entra anche l’affinità di vedute con Henri Bontenbal, capo del redivivo Appello cristiano-democratico (Cda). E sarà proprio l’intesa di centro a determinare il futuro esecutivo dei Paesi Bassi. Numeri alla mano, l’appoggio degli altri partiti sarà imprescindibile per arrivare a una maggioranza stabile. Ma non saranno loro a dettare le condizioni.
La nuova fase dei negoziati è stata raggiunta dopo che Koolmees ha presentato alla Tweede Kamer la sua relazione sull’esito dei colloqui coi vari leader. E la raccomandazione è stata che a guidare il processo di formazione del nuovo governo dovranno essere D66 e Cda. “Queste sono le uniche forze politiche che non hanno posto veti, e le uniche con cui tutti gli altri partiti sarebbero disposti ad allearsi”, ha spiegato. “Non ha senso forzare un quadrumvirato contro la volontà dei diretti interessati: porterebbe a un problematico inasprimento dei rapporti”. L’allusione è ai primi degli esclusi: i popolari del Vvd e uno fra JA21 e PvdA-GroenLinks, a seconda che si cerchi una maggioranza tendente a destra o a sinistra. Soprattutto il Vvd ha preso con particolare disappunto il verdetto di Koolmees.
Jetten invece ha colto la palla al balzo, illustrando la prossima tabella di marcia. “L’ultima volta, la stesura di un patto di coalizione ha richiesto decisamente troppo tempo: ora lo raggiungeremo in ventun giorni al massimo”. E’ già stato ribattezzato positieve agenda, il “programma positivo”, e sarà articolato in cinque punti principali: immigrazione, edilizia abitativa, sicurezza e difesa, politiche climatiche e scelte di spesa pubblica. Anche Bontenbal ha reagito col necessario entusiasmo: “Se non facciamo insieme questo passo in avanti, il nostro paese rischia la paralisi amministrativa”. A questo punto, i due partiti incaricati hanno nominato due ulteriori informatori per gestire la nuova fase negoziale: Hans Wijers per il D66 e Sybrand Buma per il Cda. Sono due esperti uomini di potere. Il primo era stato ministro degli Affari economici tra il 1994 e il 1998, mentre il secondo, ex deputato, oggi è il sindaco di Leeuwarden, capoluogo della Frisia. Ed è proprio questa scelta ad aver fatto arrabbiare ancora di più il Vvd.
Come racconta il Telegraaf, durante la notte elettorale Wijers “ha detto che era un peccato che il Vvd non avesse preso una batosta e che Dilan Yesilgoz (la leader del partito succeduta a Mark Rutte nel 2023, ndr) è una bugiarda”. Quelle parole non sono passate inosservate. Ora che Wijers è chiamato a ricoprire un ruolo istituzionalmente super partes, il Vvd, che già si sentiva tagliato fuori, si è ulteriormente irrigidito, e percepisce l’accerchiamento. “Mi auguro che questa fase transitoria duri poco”, ribatte oggi Yesilgoz. “Non c’è molto da discutere: D66 e Cda concordano già su molti punti. E hanno parecchio in comune anche con PvdA-GroenLinks. Qual è la ratio di queste tre settimane, prepararci a un governo di sinistra?”.
Una tensione che Jetten e colleghi dovranno smussare con pazienza. I 22 seggi del Vvd sono infatti troppo importanti da snobbare, e qualunque maggioranza senza di loro sarebbe aritmeticamente irraggiungibile. Per questo il “programma positivo” redatto dai centristi non dovrà soltanto essere organico al suo interno, ma anche flessibile e aperto alle forze politiche che potrebbero adottarlo in un secondo momento. I parlamentari di sinistra, nelle ultime ore, hanno già teso la mano: paradossalmente, questo potrebbe essere il problema più grande per coinvolgere anche il Vvd. La supervisione esterna di Wijers e Buma – che dovranno inviare il loro rapporto alla Tweede Kamer entro il 9 dicembre – sarà dunque fondamentale.
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