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Il vertice del gruppo dei 5
Berlino rinnova la solidarietà a Kyiv e stanzia altri fondi. Crosetto risponde a Salvini
I ministri della Difesa di Germania, Italia, Francia, Polonia e Regno Unito dicono che l'Ue non abbandonerà l'Ucraina e reagirà alla minaccia ibrida di Mosca in Europa. Pistorius annuncia un budget da 11,5 miliardi per il 2026, Crosetto denuncia la disinformazione russa e replica al leader della Lega: "Non giudico un paese per due corrotti"
Berlino. Continueremo a sostenere l’Ucraina che affronta il quarto inverno di aggressione russa. Reagiremo alla minaccia ibrida di Mosca anche in Europa, dai voli di droni su città e infrastrutture alle attività della flotta ombra. Lo hanno promesso oggi a Berlino i membri dell’E5, il Group of Five, formato dai ministri della Difesa di Germania, Italia, Francia, Polonia e Regno Unito. Nella capitale tedesca è arrivata anche l’Alto rappresentante dell’Unione europea, Kaja Kallas, mentre il ministro della Difesa di Kyiv, Denys Shmyhal, si è collegato online. In conferenza stampa, il tedesco Boris Pistorius ha annunciato un budget per l’Ucraina di oltre 11,5 miliardi per il 2026. Il ministro italiano Guido Crosetto ha parlato di come la disinformazione russa attecchisca in Europa, mentre la verità è che “il 93 per cento degli attacchi russi è contro obiettivi civili, non vi è nulla di militare” e che “la guerra russa è una guerra contro i cittadini ucraini”.
Di fronte alle attuali difficoltà dell’esercito ucraino, restano tuttavia specifiche cautele. Su un sostegno più avanzato nella difesa antiaerea, è stata Kallas a rispondere che “sono gli stati nazionali ad avere i mezzi e tocca a loro decidere”. Dopo una domanda diretta, Pistorius ha confermato di non poter dare informazioni sul possibile invio dei missili da crociera tedeschi Taurus, seguendo la nuova linea di riservatezza del governo Merz. Fino allo scorso 17 aprile, il governo tedesco elencava con precisione tutti gli armamenti mandati a Kyiv, poi la pratica è stata abbandonata per motivi di sicurezza. Lo scorso 4 novembre, il governo tedesco ha intanto comunicato che dal febbraio 2022 la Germania ha fornito all’Ucraina un sostegno civile di 36 miliardi di euro (incluso l’aiuto ai rifugiati) e un sostegno militare di 40 miliardi di euro (inclusi gli invii militari pianificati per i prossimi anni). In merito agli aiuti militari degli ultimi mesi, un portavoce del ministero tedesco della Difesa ha risposto al Foglio che la Germania “spenderà complessivamente 9 miliardi di euro dal bilancio federale 2025”, specificando che le spese “sono indipendenti” dal piano Rearm Europe. La Germania finanzia attualmente anche un pacchetto da 500 milioni nel meccanismo Purl, che prevede l’acquisto di armi per l’Ucraina dagli Stati Uniti. Secondo quanto detto da Pistorius, a quest’ultima cifra si aggiungeranno almeno altri 150 milioni di euro.
In base all’Ukraine Support Tracker dell’Istituto di Kiel per l’Economia mondiale, aggiornato al 31 agosto 2025, la Germania resta ampiamente il paese europeo che invia più sostegno finanziario e militare a Kyiv in termini generali. Significativo è stato il contributo con almeno 18 panzer Leopard 2A6 e 42 panzer Leopard 1A5 (più altri in collaborazione con la Danimarca), l’invio di 174 corazzati da combattimento per fanteria (soprattutto Marder), 110 obici (di cui 44 semoventi PzH 2000), 8 lanciarazzi multipli (Mars II e M142 Himars), almeno 17 sistemi di difesa aerea (12 Iris-T SLM e 5 Patriot), oltre alle necessarie munizioni, altri mezzi e molteplici altri armamenti. In quanto alle decisive armi a lungo raggio, Pistorius ha sottolineato i contributi tedeschi in sostegno dell’industria ucraina, che sta producendo i propri sistemi “deep strike”. Il Tracker dell’Istituto Kiel dimostra però che, se si guarda al rapporto con il pil nazionale, sono altri i paesi europei che più hanno sostenuto Kyiv dal febbraio 2022: in testa c’è la Danimarca (2,93 per cento del pil, più 0,46 per cento tramite aiuti europei), seguita dai tre paesi Baltici, dalla Svezia e dalla Finlandia. La Germania, 12ma, ha speso fino ad agosto per l’Ucraina lo 0,60 per cento del proprio pil, più lo 0,42 per cento tramite contributi all’Ue. Molto più indietro l’Italia, 17ma, con lo 0,14 per cento del pil in aiuti bilaterali e lo 0,52 per cento tramite l’Ue.
Parlando alla stampa dopo la riunione di Berlino, Crosetto ha intanto risposto al ministro Matteo Salvini, che ha dichiarato che l’invio di armi all’Ucraina potrà “alimentare la corruzione”. Il ministro della Difesa ha commentato: “Capisco la preoccupazione, ma non giudico un paese per due corrotti, esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia, ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti”. Crosetto ha poi posto molta attenzione sulle aggressioni ibride. Intanto, per il 17 novembre, il presidente Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, in cui si parlerà per la prima volta proprio di minacce ibride e della loro dimensione cognitiva.
La grande eccezione tedesca