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Prospettive future

Come la Bbc può fare ordine e ricostruire credibilità. Intervista

Giulio Silvano

"Questa è la crisi più seria della rete dei tempi recenti", dice Robin Lustig, un veterano dell'emittente. Ora il board deve nominare un direttore generale forte che possa “rimettere la nave in rotta e rassicurare sia il governo sia il pubblico”, facendo vedere “che ha ritrovato fiducia in sé stessa"

Le dimissioni del direttore generale Tim Davie e della ceo di Bbc News Deborah Turness per un editing di un discorso di Donald Trump hanno scoperchiato le fragilità dell’emittente televisiva pubblica britannica. Le accuse sono quelle di una sistemica copertura imparziale di notizie, su temi come Gaza e gender. Ma secondo un veterano della Bbc, Robin Lustig, le dimissioni di Davie sono ingiuste, anzi, a esser licenziato doveva essere l’editor del programma “Panorama”, dove c’era il discorso tagliuzzato di Trump-insurrezionista. E poi, ci dice Lustig, dovrebbero togliere altre commissioni con l’emittente alla October films, l’azienda che ha prodotto la puntata. Lustig, che lavora alla Bbc dal 1989 e che ha presentato programmi come “The World Tonight”, racconta al Foglio che questa è “forse la crisi più seria della rete dei tempi recenti, anche perché negli ultimi anni la Bbc ha dovuto affrontare critici potenti, sia rivali commerciali che soffrono il suo dominio nell’ecosistema delle news, sia critici politici di destra e di sinistra, contrari al suo costante tentativo di imparzialità, dato che la rete si è rifiutata di accettare la loro visione del mondo”.

 

Lustig ci dice che il recente studio interno, il cosiddetto “dossier Prescott” da cui è uscito lo scandalo, è “un misto tra genuina preoccupazione sulle scelte giornalistiche e lamentele più generalizzate non condivise dai quadri della Bbc”. Ci sono state pressioni “di parte” ai giornalisti? “In tutti i miei anni alla Bbc”, dice Lustig, “non mi è mai stato detto cosa dire e cosa non dire, se non di essere imparziale. I miei ascoltatori o miei colleghi non hanno mai saputo quali fossero le mie posizioni, ed ero contento che fosse così. Non ho nemmeno mai detto alla mia famiglia cosa votavo”. Ma è vero che oggi la divisione News è piena di giovani laureati urbani che stanno quasi solo tra loro, e “tendono ad avere una stessa visione”. E poi ci sono i social. “Con la crescita dei social guidati dall’algoritmo, dove alle persone viene servita una dieta infinita di notizie e informazioni che combaciano solo con i loro stessi pregiudizi, la Bbc deve combattere per mantenere la fiducia delle persone come spazio per una genuina imparzialità”.

 

Lustig si augura che il board nomini un direttore generale forte, che possa “rimettere la nave in rotta, e rassicurare sia il governo sia il pubblico”, facendo vedere “che ha ritrovato fiducia in sé stessa e che sa cosa sta facendo”. Da anni il Maga world attacca i media come Bbc bollandoli come fake news. “Penso”, continua Lustig, “che negli ultimi anni la Bbc abbia dato l’impressione di aver perso la rotta e di aver perso la sua sicurezza. E’ sembrata debole, ha incoraggiato i suoi critici ad amplificare i loro sforzi di indebolirla ancora di più. Quando vengono fatti degli errori – come il caso di Panorama – bisogna subito dirlo e denunciare”. Cosa che non è stata fatta: l’errore è venuto fuori un anno dopo, e così “i politici, per i loro motivi, hanno trovato un’opportunità per capitalizzare”. E ora c’è un grosso pericolo dietro l’angolo. “Il problema è che alcuni membri del board della Bbc vorranno nominare qualcuno visto come congeniale alla loro visione politica, e questo potrebbe essere molto dannoso”. Questo potrebbe cambiare la natura stessa di un’istituzione che Trump vuole portare in tribunale e che una parte dell’opinione pubblica britannica incita a resistere alle minacce del presidente americano. “Chiunque arrivi”, dice il veterano dell’emittente, “oltre a gestire questa crisi, dovrà anche ottenere la fiducia dei giornalisti della rete, che sono tra i migliori del mondo, ma sono stati mal serviti da una serie di manager mediocri”.

 

Lustig spiega (come ha fatto anche sul suo Substack) che la Bbc avrebbe dovuto imparare da un errore del 2004, quando il capo della Bbc, Gavyn Davies, e il suo dg Greg Dyke (entrambi laburisti) si dimisero dopo una “inchiesta brutalmente ostile”, quando il governo di Tony Blair si dissociò da un report “presentato maldestramente” sulle presunte armi di distruzioni di massa in Iraq. La fonte anonima della Bbc, scoperta dopo l’inchiesta, si suicidò. Ma la storia non è servita perché poi chi lavorava allora ai piani alti se n’è andato, dice Lustig, che mantiene ancora un po’ di ottimismo. “Mi spinge il fatto che la Bbc secondo i sondaggi sia ancora la fonte d’informazione più affidabile nel Regno Unito. E la seconda negli Stati Uniti, perché la prima è il Weather Channel, il canale del meteo”. 

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