Le mani russe
Il processo contro la guerra ibrida. Quanti sono i tentativi russi di destabilizzare la Francia
Dietro il vandalismo al Muro dei Giusti, la pista dei servizi segreti di Mosca. Operazioni di disinformazione, simboli antisemiti e fake news per dividere Parigi e indebolire il fronte filo-ucraino
Parigi. Fu il Canard enchaîné, nel maggio dello scorso anno, a rivelare che dietro le mani rosse con cui era stato vandalizzato il Muro dei Giusti al Memoriale della Shoah di Parigi, riferimento al massacro da parte della folla palestinese di due riservisti israeliani a Ramallah il 12 ottobre 2000, c’erano con ogni probabilità le mani russe. I protagonisti furono quattro uomini di nazionalità bulgara: Mircho Angelov e Georgi Filippov, vestiti di nero, taggarono 35 mani rosse sul Muro dei Giusti nel cuore della notte, mentre il loro complice Kiril Mirshev filmava la scena, e un altro, Nikolai Ivanov, prenotava dalla Bulgaria tre biglietti Flixbus per garantire la loro fuga verso Bruxelles, da cui poi presero un volo diretto a Sofia. A eccezione di Angelov, ancora irrintracciabile, i tre cittadini bulgari, rapidamente identificati e arrestati, sono comparsi mercoledì davanti alla 14esima camera del tribunale correzionale di Parigi per un processo dal valore altamente simbolico, perché è il primo sulle ingerenze che negli ultimi due anni hanno preso di mira la Francia. Il modus operandi di queste operazioni, una decina dal 2024 in poi, è lo stesso: atti di vandalismo commessi durante brevi passaggi in Francia da cittadini dell’Europa orientale, moldavi, bulgari, serbi, logistica low cost e simboli che mirano ad accentuare le fratture della società francese.
Secondo le autorità, le mani rosse al Memoriale della Shoah, le stelle di David sulle case e i negozi dei cittadini ebrei del Quattordicesimo arrondissement, le cinque bare lasciate ai piedi della Tour Eiffel con la scritta “soldati francesi in Ucraina” e le teste di maiale davanti alle moschee, sono operazioni di destabilizzazione commissionate dall’estero per dividere l’opinione pubblica, aggravare le tensioni tra comunità sociali e religiose in Francia e indebolire il paese che in Europa sostiene con più vigore l’Ucraina di Volodymyr Zelensky. Proprio per questo la pista privilegiata dai servizi segreti di Parigi è quella che porta alla Russia di Vladimir Putin. Che vede nella Francia “un serio avversario”, perché “è l’unica potenza nucleare dell’Ue e il presidente della Repubblica è piuttosto esplicito nel suo sostegno all’Ucraina”, come ha detto a Politico Kevin Limonier, vicedirettore del centro di ricerca geopolitica Geode di Parigi, dove il suo team ha mappato le operazioni di guerra ibrida della Russia in Europa.
L’affaire a carattere antisemita delle mani rosse, per il quale gli autori rischiano dai due ai quattro anni di prigione, potrebbe “corrispondere a un tentativo di destabilizzare la Francia orchestrato dai servizi segreti russi”, secondo una nota della Dgsi, l’intelligence interna francese. I servizi segreti russi a inizio settimana hanno accusato la Francia pure di essere pronta a mandare i boots on the ground in Ucraina: “La spina dorsale della formazione sarà composta da truppe d’assalto della Legione straniera francese, provenienti principalmente dai paesi latino-americani”, ha fatto sapere il Servizio di intelligence esterno russo (Svr) citato dall’agenzia Tass, e che le truppe sarebbero già state dispiegate nelle aree della Polonia al confine con l’Ucraina, dove starebbero svolgendo addestramento al combattimento. Dal ministero della Difesa francese è arrivata subito la smentita: “Le manovre orchestrate da Sergei Naryshkin, direttore dei servizi segreti esterni, mostrano ancora una volta l’uso sistematico della disinformazione da parte della Russia. Consideriamo questa provocazione irresponsabile”. Dopo essere stata diffusa dalla Tass, “l’informazione è circolata su Telegram, per poi essere rapidamente ripresa dalle sfere filorusse e complottiste francofone e anglofone su X e Facebook. Anche diversi account dei media digitali russi hanno riportato la notizia (Russia Today, Sputnik Afrique, Cgtn Europe, Apa)”, ha aggiunto il ministero della Difesa di Parigi. La velocità e la tempestività della risposta francese ai tentativi di destabilizzazione provenienti dalla Russia è merito anche di Viginum, l’agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informatici creata dal presidente Macron nel 2022. Incaricata di vigilare e proteggere il paese contro le ingerenze digitali straniere, Viginum, composta da trenta funzionari, tra cui ex 007, ha scoperto che le notizie sul dossier delle mani rosse sono state amplificate da “migliaia di account falsi su Twitter” collegati alla rete russa Recent Reliable News/Doppelgänger, un gruppo già implicato nella diffusione di notizie sulle stelle di David.
l'esclusiva del washington post