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le mosse del tycoon

Le sanzioni, l'incontro Trump-Xi e l'aiuto italiano sull'energia. Zelensky prepara la difesa

Kristina Berdynskykh

L'Ucraina si prepara a un inverno difficile e a problemi energetici. Zelensky: "Le sanzioni sono una decisione personale del presidente americano. Ridurranno le entrate russe di almeno 5 miliardi di dollari al mese"

Kyiv. Durante la sua ultima visita negli Stati Uniti, Kirill Dmitriev, rappresentante del Cremlino e capo del Fondo russo per gli investimenti all’estero, ha rilasciato interviste a diverse reti televisive americane, tra cui Cnn e Fox News. Il suo viaggio è avvenuto dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil. Parlando alla televisione americana, Dmitriev ha assicurato ai telespettatori che le nuove sanzioni non avrebbero avuto alcun impatto sulla Federazione russa. “l fatto che i russi, rappresentati dal compagno Dmitriev, siano furiosi e affermino che le sanzioni non funzioneranno dimostra che queste sanzioni funzioneranno molto bene”, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il 27 ottobre, Zelensky ha incontrato i giornalisti di alcune testate, il Foglio era presente e ha definito che le sanzioni sono una decisione personale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che le userà come strumento per fare pressione sulla parte russa e potrebbe persino revocarle. “Riteniamo che queste sanzioni ridurranno le entrate russe di almeno 5 miliardi di dollari al mese”, ha affermato il presidente ucraino.

 

Questi calcoli gli sono stati forniti dai suoi alleati occidentali. Allo stesso tempo, è importante continuare a identificare la flotta ombra, ovvero le navi con assetti proprietari ambigui utilizzate per trasportare petrolio, prodotti petroliferi e gas naturale liquefatto dalla Russia in tutto il mondo, aggirando le restrizioni. “E’ necessario attuare sanzioni per fermare fisicamente queste spedizioni di petrolio, effettuando ispezioni, verificando la documentazione delle petroliere e imponendo sanzioni a capitani ed equipaggi”, ha affermato Zelensky. Il presidente ucraino spera che l’incontro di Donald Trump con il leader cinese Xi Jinping, previsto per il 30 ottobre, abbia un impatto anche su Kyiv: “Penso che se la Cina fosse disposta a ridurre le importazioni, potrebbe essere una delle mosse più incisive”. C’è già un precedente: l’India sta pianificando di ridurre le sue importazioni di risorse energetiche russe. Un altro passo che aumenterebbe la pressione sulla Russia potrebbero essere le sanzioni approvate dal Congresso. “Dmitriev è andato in America, ha percorso tutte le emittenti e ha gridato: ‘Non abbiamo paura di niente’. In realtà, hanno paura di tutto questo”, afferma Zelensky riferendosi alle sanzioni e alla pressione su Cina e India. Inoltre, la Russia teme che potrebbe arrivare un colpo ulteriore se l’Europa dovesse utilizzare i beni russi congelati per sostenere l’Ucraina.


Zelensky capisce che, dopo il medio oriente, Trump ha bisogno anche di riuscire a porre fine alla guerra in Ucraina: “Anch’io vorrei tanto che l’America avesse successo. Saremmo felici, la guerra finirebbe”, osserva. Ma la fine della guerra non è visibile sul campo di battaglia. La situazione intorno a Pokrovsk, una città nell’Ucraina orientale dove i combattimenti vanno avanti  da oltre un anno, continua a peggiorare. Più di 200 soldati russi si sono già infiltrati nella città. “Pokrovsk è attualmente l’obiettivo principale dei russi”, spiega il presidente ucraino. Crede che la Russia abbia bisogno di Pokrovsk per dimostrare ai media e agli americani che l'Ucraina sta perdendo terreno da est e che l’esercito russo sarà presto in grado di conquistare il resto della regione di Donetsk. “Il fatto che noi teniamo le difese a Pokrovsk e loro rinviano costantemente i loro piani dimostra al mondo che stanno mentendo”, spiega. La Russia subisce pesanti perdite e i combattimenti nell’est di quest’anno hanno portato alla cattura di 2.200 soldati russi. 


L’Ucraina si sta preparando a un inverno difficile e a problemi energetici. Zelenskyy afferma di essersi già assicurato il 70 per cento dei fondi necessari per importare gas, mentre la Russia continua a distruggere le infrastrutture. Anche la situazione elettrica è vulnerabile. “Noi ci difendiamo, loro distruggono, noi ripristiniamo”, spiega il presidente. Fa notare che ci sono aziende in Germania e in Italia che producono apparecchiature di generazione elettrica di alta qualità, in grado di generare quantità significative di elettricità. Durante un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 23 ottobre, Zelensky le ha consegnato un elenco di apparecchiature italiane necessarie. Meloni ha promesso di esaminare la questione e vedere se l’Ucraina potesse essere aiutata con gli acquisti di gas. “Ha detto: ‘Vediamo cosa è più veloce’. Entrambe le opzioni sono adatte a noi”, sottolinea il presidente.