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Editoriali

In Asia le donne iniziano a vincere

Redazione

La premier del Giappone Sanae Takaichi e la nuova leader dell’opposizione taiwanese Cheng Li-wun sono i due nuovi volti della politica asiatica. Ma se la prima rivendica la necessità di difendere Taiwan dalla Cina, la seconda è accusata di essere stata aiutata da operazioni d'influenza online gestite da Pechino

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In queste ore la politica dell'Asia orientale sta cambiando le sue geometrie a causa di due elezioni parallele che hanno premiato due leadership diverse, lontane ma complementari. Sono due leadership femminili, in un mondo estremamente conservatore. La Camera bassa della Dieta giapponese oggi vota il nome del nuovo primo ministro, e Sanae Takaichi nei giorni scorsi è riuscita a formare una coalizione che le offra sufficienti voti per formare il primo governo a guida femminile del Dopoguerra.

 

Membro del Partito liberal democratico, Takaichi è anche esponente della fazione più a destra del conservatorismo giapponese: per qualche settimana, sin dalla sua elezione a prima presidente donna del partito, sembrava che l’opposizione di centrosinistra potesse contrapporre al suo nome quello di un candidato di opposta appartenenza politica, ma l’operazione alla fine è fallita. Con Takaichi alla leadership dell’alleato più importante dell’occidente in Asia orientale, per paesi come la Repubblica popolare cinese e la Corea del sud si riapre una stagione di profonda avversione nei confronti di Tokyo, più o meno la stessa degli anni di governo di Shinzo Abe.

 

Ma c’è di più, perché Takaichi non è solo una sostenitrice della revisione dell’articolo 9 della Costituzione, e quindi del riarmo giapponese, ma rivendica spesso – come gran parte della destra nipponica – la necessità di difendere Taiwan dalla Cina. E proprio sull’isola democratica che Pechino rivendica come proprio territorio l’altro ieri ci sono state le primarie del Kuomintang, il partito nazionalista oggi più vicino a posizioni pro Cina (e anti occidente) e attualmente all’opposizione della presidenza progressista di Lai Ching-te. Le ha vinte a sorpresa Cheng Li-wun, seconda leader donna di sempre del partito, accusata nei giorni scorsi di essere stata aiutata da un’operazione d’influenza online organizzata da Pechino. Sanae Takaichi e Cheng Li-wun, entrambe nate negli anni Sessanta, chiamate rispettivamente dai media la Lady di ferro e l’underdog, sono i due volti di una politica asiatica che cambia tutto per non cambiare niente. 

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