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Verso l'incontro con putin
Il doppio binario di Kyiv con Trump per evitare una "nuova Budapest"
I colloqui annunciati dal presidente degli Stati Uniti evocano associazioni negative per ragioni storiche. Ma nonostante il tycoon continui a regalare tempo a Putin, all'Ucraina non resta che continuare a dimostrare sostegno alle sue politiche
Kyiv. Il 16 ottobre, il consiglio comunale di Chernihiv, città ucraina situata a 100 chilometri dal confine russo, ha votato per rinominare piazza "Fiaba" in piazza "Trump". I deputati locali, promotori dell'iniziativa, hanno dichiarato di voler richiamare l'attenzione internazionale sull'eroica resistenza degli ucraini. "I residenti di Chernihiv sperano sinceramente che, in un momento di nuove sfide, Donald Trump possa guidare gli sforzi per porre fine a un'altra grande guerra e raggiungere una pace duratura", si legge nella nota esplicativa del disegno di legge. Tuttavia, l'iniziativa, sostenuta da 22 deputati di Chernihiv, ha suscitato polemiche nella società ucraina. "Piazza Trump" è comparsa a Chernihiv mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky era in volo verso Washington per importanti colloqui con il leader della Casa Bianca, e mentre il presidente degli Stati Uniti trascorreva due ore e mezza al telefono con Vladimir Putin, il suo omologo russo, per organizzare un altro faccia a faccia dopo quello in Alaska dello scorso agosto. Questa volta, l'incontro è previsto a Budapest, Ungheria.
A Kyiv, i colloqui di Budapest evocano immediatamente associazioni negative per ragioni storiche. Il 5 dicembre 1994, i leader di Ucraina, Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti firmarono un memorandum sulle garanzie di sicurezza nella capitale ungherese. L'Ucraina rinunciò volontariamente al terzo arsenale nucleare più grande al mondo, ma ciò non le garantì né pace né sicurezza. Nel 2014, la Russia annesse illegalmente la Crimea e nel 2022 lanciò un'invasione su vasta scala contro tutto il territorio dell'Ucraina. Anche la ""nuova Budapest" difficilmente porterà la pace, secondo gli esperti ucraini. "Putin trascinerà le cose fino all'ultimo minuto", ha spiegato al Foglio Viktor Shlynchak, presidente dell'Institute of World Policy. Shlynchak prevede che il leader del Cremlino aspetterà prima il colloquio tra Trump e Xi Jinping, il leader cinese, che potrebbero svolgersi in Corea del Sud a fine mese (anche se non c'è una conferma definitiva di questo incontro), e solo allora ci sarà Budapest.
Tuttavia, permangono seri dubbi sul fatto che Putin accetti di prendersi il rischio di recarsi in un paese dell'Ue. È stata la Russia a volere la chiamata con Trump, dopo che il presidente americano ha ventilato la possibilità di fornire missili Tomahawk all'Ucraina. Dopo il colloquio con Putin, Trump gli ha nuovamente concesso tempo, non ha aumentato la pressione sulla Russia e non ha preso misure drastiche. "Sebbene nulla sia cambiato per Putin, continuerà a porre condizioni massimaliste per la capitolazione dell'Ucraina", ritiene Shlynchak. E questo nonostante il fallimento dell'offensiva estiva russa sul fronte. La Russia è ancora molto lontana dal conquistare l'intera regione di Donetsk.
Zelensky è arrivato a Washington aspettandosi di tenere colloqui alla Casa Bianca sulla fornitura di armi a lungo raggio all'Ucraina, ma dopo il colloquio fra Trump e Putin, gli è stato invece offerto soltanto un pranzo congiunto preceduto da una breve conferenza stampa. Il presidente ucraino, nel frattempo, continua a sottolineare che solo una strategia di forza possa funzionare con la Russia. "Vediamo che Mosca si sta affrettando a riprendere il dialogo subito dopo aver sentito parlare dei Tomahawk", ha dichiarato subito appena atterrato negli Stati Uniti.
"La prossima settimana si terrà un incontro fra le delegazioni statunitense e russa, dopo il quale sarà più chiaro quanto sia fattibile Budapest e se diventerà una replica dell'Alaska", osserva Shlynchak. Il 17 ottobre, il Financial Times ha rivelato i dettagli dei colloqui estivi fra Trump e Putin. Secondo il quotidiano britannico, il presidente russo ha parlato a lungo con Trump della storia comune di Russia e Ucraina, a partire dai principi medievali. Il presidente statunitense ha ripetutamente alzato la voce con Putin, rifiutandosi di ascoltare queste lezioni storiche e preferendo parlare della situazione attuale. Dopo l'Alaska, Trump ha permesso all'Europa di acquistare armi americane per l'Ucraina e di colpire le infrastrutture energetiche russe. Pertanto secondo la maggior parte degli esperti ucraini, nonostante Trump stia ancora una volta regalando tempo a Putin, l'Ucraina non ha altra scelta che continuare a dimostrare sostegno alle politiche del presidente degli Stati Uniti.