
Ansa
La ricostruzione
Affari, contatti e diplomazia: così Jared Kushner ha costruito il piano per Gaza
Il giorno chiave è stato il 27 agosto, quando il genero di Trump si è presentato alla Casa Bianca in compagnia di Tony Blair e del capo negoziatore Steve Witkoff. Insieme hanno presentato al presidente il piano in venti punti che alla fine è risultato quello della svolta
Nel giro di una settimana, Jared Kushner ha messo a segno quelli che potrebbero essere i due colpi più grossi della sua vita. Prima ha convinto i sauditi a comprare per 55 miliardi di dollari Electronic Arts, colosso americano dei videogiochi: se l’accordo verrà completato, sarà il più grande acquisto di sempre di una società quotata a Wall Street. Poi è volato in Egitto per chiudere la trattativa tra Israele e Hamas per conto del suocero, Donald Trump. Due operazioni che non è escluso siano in qualche modo collegate l’una con l’altra e che riassumono da sole le caratteristiche principali della figura di Kushner: un abile e visionario uomo d’affari, grande esperto di medio oriente e capace di trasformarsi, quando serve, in stratega della geopolitica.
Kushner aveva messo la firma sulla più importante operazione di politica estera del primo mandato di Trump, gli Accordi di Abramo tra Israele e alcuni paesi del Golfo. Un passo innovativo, che apriva la strada a un successivo allargamento anche all’Arabia Saudita e che avrebbe spiazzato i seminatori di terrore di Hamas: avevano in mente proprio questo quando hanno attaccato, il 7 ottobre di due anni fa, per cercare di fermare ogni processo di riconoscimento di Israele. Adesso il genero di Trump ha fatto il bis, sempre con Hamas nel mirino, grazie a un lavoro fatto sottotraccia in questi mesi in tutta la regione, silenzioso ma molto efficace. Il giorno chiave è stato il 27 agosto, quando Kushner si è presentato alla Casa Bianca in compagnia di Tony Blair e del capo negoziatore di Trump, Steve Witkoff. Insieme hanno presentato al presidente il piano in venti punti che alla fine è risultato quello della svolta per Gaza. La coppia Blair-Kushner ci ha lavorato per mesi, incontrando tutti i leader della regione. Sono stati loro due a disegnare anche l’ambizioso progetto della Gaza International Transitional Authority (Gita), l’organismo che potrebbe guidare la ricostruzione della Striscia, se mai i palestinesi lo accetteranno.
A 44 anni, il marito di Ivanka Trump è in un momento d’oro della sua vita. Insieme alla moglie, convertita all’ebraismo “modern orthodox” di Jared e dei loro tre figli, hanno deciso di sfilarsi dalla politica attiva e di non avere alcun ruolo nella Casa Bianca del secondo mandato, dopo le molte polemiche che avevano accompagnato i loro conflitti di interesse nel primo. Con le mani libere e l’agenda piena di nomi e amicizie fatte nel corso del primo mandato, tra cui quella con l’ex premier italiano Matteo Renzi, Kushner ha visto fiorire gli affari per il suo fondo d’investimenti Affinity Partner, creato nel 2021 con una sostanziale iniezione di capitali da parte del fondo sovrano saudita di Mohammed bin Salman. La nuova base operativa di Jared e Ivanka è diventata Miami, dove la coppia vive sull’isola dei ricchi e famosi di Indian Creek Village, soprannominato il “Billionaire Bunker”, dove i vicini di casa sono personaggi come Jeff Bezos e l’ex campione di baseball Tom Brady. E a settembre la rivista Forbes ha sancito che Kushner è effettivamente appena diventato un billionaire, per effetto anche degli ultimi affari chiusi nei paesi arabi.
Il più grosso è quello che riguarda Electronic Arts (EA) e si è concluso proprio nelle stesse settimane in cui Kushner faceva pressioni sull’Arabia Saudita (oltre che su Qatar, Emirati Arabi, Bahrein) perché aiutasse a concludere l’accordo per Gaza. EA è un gioiello che bin Salman sognava da tempo. Appassionato di giochi e di sport, il leader saudita voleva aggiungerla al portafoglio del suo fondo insieme a Pokemon Go, alla squadra Newcastle United, al campionato americano Ultimate Fighting e a una fetta di TikTok. Fondata in California nel 1982 dall’ex manager di Apple Trip Hawkins, EA è la casa madre di tutti i videogame sportivi, dal calcio alla Nfl, e di prodotti di successo come “Battlefield” e “The Sims”. Per chiudere l’accordo è scesa in campo JP Morgan Chase, finanziando l’operazione con 20 miliardi di dollari di prestito.
Pochi giorni dopo l’annuncio dell’accordo EA, è arrivato quello per Gaza, a conferma che Kushner – ma anche Trump e Witkoff – si muovono nella regione sempre con un occhio alla geopolitica e l’altro agli affari, come dimostrano anche le operazioni milionarie concluse dalla famiglia Trump nel Golfo per iniziative sulle criptovalute. Di fronte però a successi come quello su Gaza, i potenziali conflitti d’interesse sono destinati a passare in secondo piano, mentre a emergere è la capacità di Kushner di muoversi come un mediatore esperto, capace di frenare le asprezze e le semplificazioni dell’ingombrante suocero. E di portare a casa risultati.