
Ansa
La strategia
Perché la Russia colpisce sempre di più la rete ferroviaria ucraina
Oltre 220 bombardamenti dall’estate contro la rete ferroviaria, vitale per l’Ucraina in guerra. Mosca vuole impedire che i treni possano trasportare passeggeri, evacuare feriti dal fronte, consegnare merci e servire come via d'accesso al paese per i leader stranieri
La mattina del 7 ottobre Oleksandr Pertsovsky, presidente del consiglio di amministrazione della società per azioni Ukrzaliznytsia, le ferrovie ucraine, ha pubblicato sui social network le foto del deposito locomotive di Poltava dopo un bombardamento. “Un’altra notte di vili attacchi alla ferrovia”, ha scritto. “Al nemico dà molto fastidio che nella regione di Poltava circolino regolarmente i treni elettrici suburbani”, ha aggiunto Pertsovsky. A partire dall’agosto scorso, secondo i dati del governo, la Russia ha compiuto più di 220 attacchi che hanno danneggiato infrastrutture ferroviarie in varie regioni o i loro convogli. “Stanno facendo di tutto per rendere le aree vicine al fronte invivibili”, spiega Pertsovsky.
Il 4 ottobre scorso la Russia ha attaccato con un drone il treno passeggeri Shostka-Kyiv, causando la morte di una persona e il ferimento di circa trenta, che hanno dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i feriti ci sono tre bambini – di 8, 11 e 14 anni – e la persona della biglietteria del treno suburbano, Olha Zolotova. Shostka è una città abbastanza grande nella regione di Sumy, a circa cinquanta chilometri dal confine con la Russia. Prima dell’invasione su larga scala contava 71 mila abitanti. Il treno Shostka-Kyiv è particolarmente popolare tra gli studenti, che lo usano per tornare a casa nel fine settimana e poi rientrare a studiare nella capitale, racconta Pertsovsky. Secondo lui, la Russia ha inizialmente colpito il treno suburbano Tereszchenska-Novhorod-Siverskyi, fermo alla stazione di Shostka, e nel momento in cui i passeggeri venivano evacuati dal treno Shostka-Kyiv ha lanciato un altro drone anche contro di esso. Nello stesso giorno, la Russia ha bombardato anche le infrastrutture energetiche della città, lasciandola senza elettricità e senza acqua. Le squadre di manutenzione sono riuscite a ripristinare la corrente e l’acqua nel giro di due giorni.
Dal febbraio del 2022 non è passata una sola settimana senza che la Russia bombardasse infrastrutture ferroviarie, racconta Pertsovsky. L’attacco più sanguinoso è avvenuto l’8 aprile del 2022, quando le Forze russe hanno colpito con un missile la stazione ferroviaria di Kramatorsk: 61 morti e 110 feriti. Dall’estate di quest’anno, però, la Russia ha adottato una nuova tattica: secondo il presidente della compagnia, ora il nemico prende di mira specificamente le locomotive. Questi attacchi causano ritardi ai treni passeggeri.
Durante la guerra, il ruolo delle ferrovie ucraine è enormemente aumentato: trasportano passeggeri, evacuano feriti dal fronte, consegnano merci e servono come via d’accesso al paese per i leader stranieri, dal momento che dal 2022 lo spazio aereo è chiuso. Anche la Russia ne è consapevole, e per questo intensifica gli attacchi. Considerati i nuovi rischi, le ferrovie dovranno modificare il proprio modo di operare. Da un lato, l’Ucraina non vuole interrompere i collegamenti con le aree vicine al fronte, dove vive ancora molta gente, ma è necessario adottare delle misure. “Introdurremo percorsi combinati (autobus + treno) e cambieremo in alcuni casi le stazioni di salita e discesa”, spiega Pertsovsky.
Negli ultimi mesi, gli attacchi alle infrastrutture ferroviarie si sono intensificati nelle regioni di Donetsk, Dnipropetrovsk, Odessa, Kherson e Sumy. Parallelamente, sono aumentati anche i bombardamenti contro obiettivi energetici. Per esempio, la settimana scorsa, dopo un attacco, l’intera città di ČCernihiv è rimasta senza elettricità. Il capo delle ferrovie è convinto che tutto ciò faccia parte di un piano preciso del nemico per l’inverno imminente. “Colpendo la rete ferroviaria e l’energia, la Russia vuole lasciare le persone senza elettricità, riscaldamento e collegamenti”, spiega Pertsovsky al Foglio. Questi attacchi hanno anche un effetto psicologico: la gente può iniziare ad avere paura di viaggiare in treno.
La soluzione più semplice sarebbe interrompere il traffico ferroviario con le zone del fronte, ma questo le renderebbe aree estremamente difficili da vivere – esattamente ciò che la Russia desidera, sottolinea Pertsovsky. E’ convinto che questo non debba accadere, ma che sia necessario prepararsi a diversi scenari. Per esempio, quando le apparecchiature elettriche vengono disattivate, deve esserci la possibilità di commutare i treni su locomotive diesel. “Stiamo elaborando un piano A, uno B e uno C”, assicura.