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IL DISCORSO
Netanyahu all'Onu: “Hamas vuole un altro 7 ottobre”. Le delegazioni lasciano l'aula
Il premier israeliano ha respinto le accuse di genocidio e imputato ad Hamas la sottrazione degli aiuti: “Deponete le armi e liberate tutti i 48 ostaggi o vi daremo la caccia”, ha detto rivolgendosi al gruppo terroristico
In una New York dove Israele ha lanciato una campagna di diplomazia pubblica su decine di cartelloni pubblicitari e camion intorno al palazzo delle Nazioni Unite e a Times Square con lo slogan “Ricorda il 7 ottobre”, oggi è arrivato il premier Benjamin Netanyahu per parlare al Palazzo di vetro nel momento più difficile per lo stato ebraico nella sua storia.
I delegati di molti paesi hanno abbandonato l’aula dell'Onu appena il primo ministro israeliano ha iniziato a parlare, mentre sfoggiava una grande spilla durante il suo discorso e invitando a “prendere i cellulari e inquadrare il Qr: vedrete perché combattiamo e perché dobbiamo vincere”. La spilla rimanda a un sito con i video del pogrom di Hamas. Netanyahu ha detto che “il 7 ottobre Hamas ha condotto l'attacco peggiore contro gli ebrei dall'Olocausto, hanno decapitato uomini, stuprato donne, bruciato bambini vivi, questi mostri hanno preso ostaggio 200 persone”. Netanyahu ha chiesto il ripristino delle sanzioni contro l’Iran e poi si è rivolto a Hamas: “Deponete le armi e liberate tutti i 48 ostaggi o vi daremo la caccia”.
Quanto alla soluzione dei due stati, “i palestinesi non credono nella soluzione dei due stati”, ha detto Netanyahu. “Non vogliono uno stato vicino a Israele ma al posto di Israele”. Netanyahu ha risposto alle accuse di usare la carestia a Gaza: “Né genocidio né fame, evacuiamo i civili e li sfamiamo. Quale paese che sta commettendo un genocidio cerca di convincere i civili a recarsi in una zona sicura? Ci accusano di affamare deliberatamente Gaza. Israele sta deliberatamente sfamando Gaza. Se non c'è abbastanza cibo è perché Hamas lo ruba”.
Altoparlanti per il discorso di Netanyahu all'Onu sono stati installati dall’esercito anche dentro Gaza su camion e gru, in modo che Netanyahu si rivolgesse agli ostaggi. “Non vi abbiamo dimenticato, non riposeremo finché non vi avremo riportato a casa”. Netanyahu ha castigato l’ipocrisia di certi paesi occidentali: “Molti hanno ceduto a Hamas quando le cose hanno iniziato a farsi difficili per Israele. Ma molti leader critici in pubblico, in privato ci ringraziano, molti leader che condannano pubblicamente Israele ci ringraziano a porte chiuse”.
“Attorno a Israele c’è una morsa di morte” ha concluso Netanyahu. “Vogliamo finire il lavoro a Gaza al più presto, Hamas vuole un altro 7 ottobre”.

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