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C'è stata la terza violazione dello spazio aereo della Nato in dieci giorni. Mosca prende appunti
La Russia provoca di nuovo anche la Polonia. Vuole capire fino a dove può spingersi con l'Alleanza atlantica. L'Estonia richiede le consultazioni ai sensi dell'Articolo 4
Venerdì mattina, per dodici minuti, tre caccia intercettori Mig-31 della Federazione russa hanno violato lo spazio aereo della Nato sull’isola di Vaindloo, nel Golfo della Finlandia in territorio estone. I caccia russi non avevano piani di volo autorizzati e i loro transponder erano spenti. Dalla base aerea di Ämari, a circa centotrenta chilometri a sud-est da Vaindloo, hanno eseguito uno scramble, cioè un intervento rapido di intercettazione, gli F-35 dell’Aeronautica militare italiana che dal primo agosto scorso ha il comando delle attività di Air Policing del Baltico, cioè di controllo dei confini aerei della regione. E’ la terza volta nel giro di dieci giorni che la Russia testa le difese della Nato sul fianco est, con lo sconfinamento di una ventina di droni in Polonia il 9 settembre.
Poi, sabato scorso, un drone russo era entrato in Romania, in una escalation che una fonte militare del Foglio definisce “preoccupante”. Secondo chi è a conoscenza delle tattiche militari russe, sin dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, le Forze armate del Cremlino hanno costretto spesso i caccia dell’Alleanza atlantica ad alzarsi in volo per scortare o allontanare velivoli russi fuori dalle aree designate di identificazione, ma negli ultimi tre casi si sono configurate violazioni inedite, e progressive: in passato, le incursioni aeree nel Baltico sono durate meno di un minuto, mentre le ultime due violazioni del 2025 sarebbero durate circa 4 minuti – il tempo di violazione è quindi triplicato.
La Russia testa la difesa della Nato, la risposta e la reattività, prende appunti, e secondo alcuni analisti si prepara. In politica internazionale si chiama salami slice, la tattica dell’affettare il salame, e vuol dire superare ogni volta una linea rossa in più e aspettare una reazione – per lo più il sangue freddo dell’Alleanza atlantica che sta cercando di evitare il più possibile lo scontro diretto con Mosca. Ieri il governo estone ha fatto sapere di aver convocato consultazioni d’emergenza ai sensi dell’articolo 4 della Nato, ed è la seconda volta in 10 giorni che avvengono le consultazioni, segnale che la reazione dell’Alleanza dopo la provocazione in Polonia non ha avuto l’effetto di deterrenza sperato.
Il tempismo del Cremlino non è casuale: ieri la Commissione europea ha presentato il 19° pacchetto di sanzioni che dovrà essere approvato all’unanimità dai paesi membri. I paesi del fianco orientale sono sempre più preoccupati dalla situazione – anche dell’impegno americano in Europa – e denunciano sempre più spesso violazioni che prima magari sarebbero rimaste nelle comunicazioni private fra stati membri dell’Alleanza: nella serata di ieri le Guardie di frontiera della Polonia hanno fatto sapere che altri due caccia russi hanno violato la zona di sicurezza della piattaforma di perforazione Petrobaltic nel Mar Baltico.

dal Washington Post