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editoriali

Kirk, Rowling e lo splendore del vero

Redazione

Il post su X della scrittrice e la grazia di saper dare il giusto nome alle cose

"Come si fa a non amarla?”, ha scritto qualcuno di prima mattina sotto al suo post. Difficile dargli torto, anche se J. K. Rowling è una delle donne, e scrittrici, più odiate del mondo. E questo suo breve post, una riflessione a margine dopo l’omicidio di Charlie Kirk, spiega meglio di tante analisi sia il perché possa essere amata, sia perché così tanti invece la odiano, fino ad averla minacciata di morte. E’ più facile spiegare questo secondo aspetto: J. K. Rowling è odiata perché chiama sempre le cose con il loro nome, e siccome è una brava scrittrice ha il raro dono della semplicità e della trasparenza in un mondo, non solo letterario, in cui l’opacità, il sottinteso, il prudente non detto è spesso la regola. Per capire questo, è sufficiente leggere il suo breve post su X.

Ha scritto sul suo profilo quattro semplici frasi: “Se credi che la libertà di parola sia per te ma non per i tuoi avversari politici, sei illiberale. Se nessuna prova contraria può cambiare le tue convinzioni, sei un fondamentalista. Se credi che lo stato debba punire coloro che hanno opinioni contrarie, sei totalitario. Se credi che gli oppositori politici debbano essere puniti con la violenza o con la morte, sei un terrorista”. Fortunatamente si sono sentite e lette anche altre parole nitide nel condannare quell’omicidio e tutte le violenze che avvengono nel nome del totalitarismo ideologico, politico, religioso. Sfortunatamente si sono sentite anche parole odiose e ambigue falsità. Ma quasi nessuno ha saputo esprimersi con la grazia, la sintesi, lo splendore del vero di questa donna famosa per i libri di pura fantasia che ha scritto. Favole, ma non menzogne. C’è una frase di Hannah Arendt che spiega la differenza: “Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l’individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più”. La scrittrice di “Harry Potter” sa che il vero esiste, e lo sa dire con garbo e anche con forza. 

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