
Il villaggio russo senza uomini, tutti al fronte
Manca la legna nelle case, manca chi la taglia. La trasformazione di Sedanka, in Kamchatka, dove le autorità consolano le famiglie dei militari con un monumento
Nel villaggio di Sedanka, nella penisola di Kamchatka, vivono duecentocinquantotto persone, di queste, sessantasette sono uomini in età adulta. Passando per le strade del villaggio è difficile scorgere volti maschili, quasi impossibili vedere uomini intenti a lavorare. Sedanka sta diventando un posto senza uomini perché molti di loro sono partiti al fronte, sono andati a combattere contro l’Ucraina. Non c’è più legna, perché gli uomini in grado di tagliarla, e che la tagliavano per mestiere, sono partiti. E le case, che a Sedanka si riscaldano per lo più a legna, sono rimaste più fredde e nemmeno le famiglie dei militari, ai quali il governatore della regione ha promosso un sostegno speciale, hanno più nulla da ardere nelle stufe. E’ difficile visitare Sedanka e la giornalista e deputata Aleksandra Novikova è stata una degli ultimi a farlo: arrivò lo scorso anno dopo un viaggio di diciotto ore iniziato a Petropavlovks-Kamchatsky attraverso strade percorribili soltanto in determinate stagioni. Il risultato di questo viaggio è stato un rapporto dal titolo “Sedanka, ritorno al Medioevo”. La giornalista e deputata di Russia giusta è originaria della penisola, voleva raccontare il villaggio, le sue tradizioni e si accorse che la storia invece era la decadenza di un posto rimasto immobile per le sue costruzioni sovietiche un po’ decrepite un po’ ammuffite negli anni a causa della povertà. Sedanka è diventata celebre per i suoi dati sulla scomparsa di parte della popolazione e quindi pagina della storia della guerra di Putin spesso combattuta dalle minoranze e dai più poveri attratti da promesse di buoni guadagni. Il governatore della Kamchatka ha cercato di trasformare questa storia di disperazione in un esempio di eroismo e ha conferito a Sedanka il titolo di “villaggio della gloria e dell’eroismo”. Poi ha dovuto promettere assistenza per portare avanti i lavori che un tempo svolgevano gli uomini e per convincere le famiglie delle sue buone intenzioni, secondo la testata di inchiesta IStories, ha deciso di erigere un monumento “alla gloria dei guerrieri dell’operazione militare speciale”. Le immagini degli uomini partiti per il fronte sono raccolte in una stanza dell’amministrazione del villaggio: i militari sono fotografati con le loro uniformi, sopra le loro immagini campeggia una scritta fatta con lettere ritagliate di carta: partecipanti all’operazione militare speciale. Alcune testate locali hanno mostrato la foto del monumento per Sedanka. Si nota un particolare: il soldato della statua, con il kalashnikov e una colomba in mano, non ha affatto i tratti degli uomini nella foto, tutti appartenenti alle popolazioni indigene dei Koryak e degli Itelmen. Potrebbe essere di Mosca, Ekaterinburg, Voronezh, ma non di Sedanka.