(foto EPA)

la ricostruzione

Come si è arrivati all'arresto di Carla Zambelli, la deputata italo-brasiliana condannata per hackeraggio

Maurizio Stefanini

Il fermo a Roma della rappresentante del Parlamento brasiliano, con doppia cittadinanza, è stato il frutto di un lavoro coordinato tra Polizia federale brasiliana, Polizia italiana e Interpol. Lei continua a professarsi innocente e farà appello contro l'estradizione

Cinquantaquattro giorni dopo il suo arrivo in Italia è stata arrestata a Roma Carla Zambelli. Deputata brasiliana di origini italiane ricercata dall'Interpol per una condanna a dieci anni di carcere in Brasile. Membro del partito dell'ex presidente Jair Bolsonaro, ha la cittadinanza italiana ed è stata condannata in Brasile per l'hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia (Cnj). La deputata aveva lasciato il Brasile il 25 maggio scorso attraversando, insieme al marito, il confine con l'Argentina a Foz do Iguaçu e, dopo una breve sosta negli Stati Uniti, aveva annunciato il suo arrivo in Italia.

 

L'arresto è stato il risultato di un'operazione coordinata tra la Polizia Federale brasiliana, la polizia italiana e l'Interpol. Dopo essere arrivata Carla Zambelli aveva annunciato di volersi candidare in Italia per qualche carica elettiva, ma poi secondo quanto dichiarato alla Cnn dal suo avvocato aveva cambiato idea. La successiva richiesta di estradizione, firmata l'11 giugno dal giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes, è stata trasmessa al ministero della Giustizia italiano tramite l'ambasciata del Brasile a Roma. Due settimane fa il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al question time alla Camera aveva risposto che erano state “avviate attività investigative volte a localizzare la signora, di concerto con l'autorità giudiziaria di Roma, immediatamente informata al riguardo. Nel corso delle indagini sono puntualmente state verificate segnalazioni circa la presenza dell'ex parlamentare in determinati luoghi o contesti, sempre con esito negativo”. Piantedosi aveva anche ribadito che “all'atto del controllo di frontiera”, avvenuto a Fiumicino il 5 giugno, la Zambelli “risultava priva di precedenti di polizia sul territorio nazionale e di evidenze sfavorevoli rinvenibili agli atti”, e dunque “le autorità di polizia non avrebbero potuto in alcun modo procedere al fermo”. In effetti, il suo nome sarebbe stato inserito nella lista dei ricercati internazionali dell’Interpol (Red Notice) proprio in quel giorno.

 

Sulla questione non hanno mancato di intervenire politici italiani. Prima del suo arresto, il deputato e leader dei Verdi Angelo Bonelli aveva scritto sui suoi Social media: “Zambelli è in un appartamento a Roma. Ho fornito l';indirizzo alla polizia”. Dopo il suo arresto, il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini dice ora di volerle fare visita. La sua condanna è stata decisa dal Supremo Tribunale Federale per avere orchestrato un attacco informatico che - come parte di una campagna di disinformazione durante le elezioni presidenziali del 2022 - mirava a falsificare documenti ufficiali, tra cui un mandato d’arresto contro un magistrato. Lei aveva sostenuto che in quanto cittadina italiana era “intoccabile”, aveva denunciato persecuzione politica e aveva dichiarato che cercherà di evitare l'estradizione. “Non tornerò in Brasile per scontare una pena in Brasile. Se dovessi scontare una pena, sarà qui in Italia, che è un Paese giusto e democratico. Ma sono sicura che, analizzando tutto il procedimento dall'inizio alla fine, si renderanno conto della mia innocenza”, ha dichiarato in un video diffuso dal suo avvocato, Fabio Pagnozzi. Nel messaggio, la deputata ha sottolineato che la sua decisione di consegnarsi all'Italia è volontaria e che non sta “fuggendo”, ma “resistendo”. Ha inoltre sottolineato la sua intenzione di rimanere in Italia mentre il processo giudiziario prosegue e ha descritto la sua condanna in Brasile come il risultato di persecuzione politica.

Oltre alla condanna per l'attacco informatico, Zambelli sta affrontando anche altri procedimenti legali pendenti. Tra i casi a suo carico c'è un episodio in cui ha inseguito armata un attivista di sinistra a San Paolo, alla vigilia del ballottaggio del 2022. Il Ministero della Giustizia brasiliano ha confermato che l'arresto avvia una procedura di estradizione che sarà gestita attraverso i canali diplomatici e giudiziari. Il governo Lula sottolinea la cooperazione dell'Italia nel quadro degli accordi internazionali per la lotta alla criminalità transnazionale e il perseguimento dei reati informatici. C’è comunque un dibattito giuridico sulla portata della doppia cittadinanza e sui trattati bilaterali tra Brasile e Italia in materia di estradizione di concittadini. Il processo dovrà determinare se la Zambelli dovrà affrontare l'estradizione e la pena inflitta dai tribunali brasiliani nel suo paese d'origine o se sconterà una possibile pena in Italia. La difesa ha annunciato che ricorrerà in appello presso i tribunali italiani, sostenendo l'innocenza e la persecuzione politica.

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