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storia
La Palestina come luogo del focolare nazionale ebraico? Tutto secondo diritto
L’assegnazione della Palestina come sede del focolare nazionale ebraico non fu un’iniziativa unilaterale britannica, ma un obbligo di diritto internazionale riconosciuto dalla comunità internazionale agli inizi del 900. Contro le false ricostruzioni storiche
Gli ebrei erano una tribù che abitava la terra di Canaan, quella che oggi è Israele. La Palestina non esisteva. Da 4.000 anni sono sopravvissuti fino a oggi, sono l’unico popolo che è sopravvissuto da 4.000 anni. Sono l’unico popolo al mondo esistito per tanto tempo, circa per lo stesso numero di persone, 14-16 milioni, qualcosa di simile a una Lombardia. I popoli vicini cercarono di distruggere la tribù di Canaan. Prima furono i babilonesi che con Nabucodossonor nel 586 a. C., poi furono i romani che con l’imperatore Tito ne distrussero il tempio nel 70 d. C. I romani, temendo il formarsi di tribù ostili, uccisero Gesù nel timore che creasse insurrezioni contro di loro. Quanto alla Dichiarazione di Balfour, essa trova pieno fondamento nel diritto internazionale, in quanto recepita e incorporata in strumenti giuridici vincolanti a seguito della Prima guerra mondiale.
Alla conferenza di Sanremo (aprile 1920), le potenze alleate vincitrici della guerra (Regno Unito, Francia, Italia e Giappone) deliberarono la spartizione dei territori ex ottomani. Con riferimento alla Palestina, la risoluzione di Sanremo dispose che “il mandatario sarà responsabile di mettere in atto la dichiarazione originariamente fatta il 2 novembre 1917 dal governo di Sua Maestà britannica e approvata dalle altre potenze alleate, a favore dell’istituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico”. Il Mandato per la Palestina, approvato dal Consiglio della Società delle Nazioni il 24 luglio 1922 ed entrato in vigore nel 1923, tradusse in norme giuridiche vincolanti la Dichiarazione Balfour, in particolare: art 2: “Il mandatario sarà responsabile di porre il paese in condizioni politiche, amministrative ed economiche tali da garantire l’istituzione del focolare nazionale per il popolo ebraico, come previsto dalla Dichiarazione del 2 novembre 1917”.
Art 6: “L’amministrazione della Palestina, pur garantendo che i diritti civili e religiosi di tutte le comunità esistenti nel paese non siano pregiudicati, dovrà incoraggiare l’immigrazione ebraica e la concentrazione degli ebrei sul territorio”. Col trattato di Losanna (24 luglio 1923) il territorio palestinese fu dunque affidato al Regno Unito senza alcuna residua sovranità ottomana e il mandato ricevette piena efficacia giuridica. Di conseguenza, l’assegnazione della Palestina come sede del focolare nazionale ebraico non fu un’iniziativa unilaterale britannica, ma un obbligo di diritto internazionale riconosciuto dalla comunità internazionale dell’epoca.