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il racconto

Ideologia batte competenza. L'ammiraglio scartato dal Pentagono

La rimozione dell’ammiraglio Donnelly mostra come il merito venga rosicchiato via dall'ideologia. Così purghe politiche, teorie del complotto e attacchi mirati svuotano lo Stato di competenza

Millequattrocento dipendenti del dipartimento di stato americano licenziati in un giorno con un’email; centinaia di centralinisti della Fema, l’agenzia federale che si occupa delle emergenze, rimasti a casa dopo che il loro contratto non è stato rinnovato, cosicché due terzi delle telefonate arrivate durante la straziante alluvione in Texas non hanno ricevuto risposta; un contrammiraglio nominato dalla Casa Bianca e confermato dal Senato per guidare la Settima flotta della Marina, la più grande delle flotte avanzate d’America, rimosso dal Pentagono perché otto anni fa aveva lasciato che si tenessero sulla portaerei Uss Ronald Reagan degli spettacoli queer; la guardasigilli Pam Bondi sotto attacco da parte del mondo Maga, ma difesa da Donald Trump, perché non fa giustizia sul caso Epstein e non svela “l’abuso di bambini perpetrato dalle élite” americane. 

Queste sono soltanto alcune delle notizie che riguardano l’amministrazione della cosa pubblica da parte dei trumpiani negli ultimi tre giorni: i tagli al personale  si mescolano ai regolamenti di conti all’ideologia alle teorie del complotto, in un grande rimescolamento di equilibri che, alla fine, evidenziano una sostanziale, forse irrecuperabile, perdita di competenza ed esperienza nell’apparato pubblico degli Stati Uniti. Prendiamo il caso del controammiraglio Michael “Buzz” Donnelly. Classe 1967, ufficiale di volo veterano, direttore dell’Air Warfare della Marina dal 2021, è stato promosso controammiraglio a metà giugno ed è stato nominato da Donald Trump per guidare la Settima flotta di stanza in Giappone, che comprende 70 navi da guerra, 150 aerei da guerra e 27 mila soldati, una delle flotte strategicamente più rilevanti e più prestigiose di tutto l’esercito. Dopo la nomina presidenziale, accolta con entusiasmo dalla Marina, ci sono state le audizioni al Senato, che sono andate bene e il suo incarico è stato confermato.

Il Pentagono però la settimana scorsa ha interrotto la promozione: “Il segretario alla Difesa Pete Hegseth – si legge nel comunicato – ha scelto di ritirare la nomina del viceammiraglio Donnelly per guidare la Settima flotta. Il segretario è grato per il suo  servizio e gli augura buona fortuna nella sua prossima posizione. Il dipartimento aprirà le nomine per il comandante della Settima flotta”. Il sito Star and Stripes, che si occupa di cose militari, ha dato la notizia l’11 luglio: non sono state fornite motivazioni, ma secondo i media che hanno analizzato questo passo indietro c’entra la campagna fatta contro Donnelly da parte del sito conservatore Daily Wire, guidato dal popolarissimo commentatore trumpiano Ben Shapiro (che dal 2020 in poi viene considerato come parte del mondo Maga, ma è molto critico nei confronti dei dazi e del riavvicinamento trumpiano alla Russia ed era molto a favore dell’attacco americano all’Iran, quindi ora la sua etichetta ideologica, come per molti, non è più chiaramente leggibile). Il controammiraglio Donnelly era al comando della portaerei Uss Ronald Reagan quando, in uno degli spettacoli tipo talent show organizzati per tenere alto il morale delle truppe (sono previsti anche dei premi) si è esibito più volte il soldato Joshua Kelley vestito da donna.

Nessuno ha fornito informazioni ulteriori, ma la responsabilità di Donnelly, che gli è costata la promozione, è quella di non aver impedito a Kelley di esibirsi nei suoi “drag show”. Uno di quelli che più ha insistito nel denunciare l’omesso controllo del controammiraglio è William Thibeau dell’American Military Project, che ha avuto i suoi quindici minuti di fama ospite del podcast di Steve Bannon. Dopo che il Pentagono ha cancellato la promozione di Donnelly, Thibau ha scritto su X: “Rimuovere Donnelly è il segno che l’esercito è di nuovo forte. E’ un ammiraglio altrimenti qualificato che ha approvato i drag show sponsorizzati dalla Marina (con premi in denaro) sulla portaerei che ha comandato. Non era lui in abbigliamento drag, ma ha permesso una grossolana politicizzazione della Marina. Basta”. Nelle due parole “altrimenti qualificato” sta molto del danno di questa Amministrazione: è così che la competenza viene rosicchiata via dall’ideologia, e poi non ne resta più.

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