Ansa

Da Kyiv

I prossimi passi dell'Ucraina nei negoziati con Mosca. Kyiv va a Istanbul, ma senza illusioni

Kristina Berdynskykh

Il vertice all'Aia ha avuto risvolti positivi e i membri della Nato hanno ribadito il loro sostegno all'Ucraina. Gli Stati Uniti insistono affinché i due paesi in conflitto continuino a tenere comunicazioni dirette ma i progressi in sei mesi di trattative sono stati pochi

Kyiv. Il vertice Nato all’Aia è andato molto meglio del previsto per l'Ucraina. La dichiarazione finale ha identificato la Russia come una minaccia a lungo termine per la sicurezza dell’Alleanza atlantica e i membri della Nato hanno ribadito il loro sostegno all’Ucraina. Inoltre, si è svolto un incontro personale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durato 47 minuti. E’ stato primo lungo colloquio faccia a faccia tra i due. L’incontro alla Casa Bianca del 28 febbraio si era concluso con uno scandalo internazionale e il colloquio a margine del funerale del  Papa il 26 aprile è stato molto breve. Questa volta, Zelensky ha attentamente tenuto in considerazione i fattori che avrebbero potuto irritare Trump, indossando una camicia nera e una giacca nera più formale. “L’incontro è stato molto caloroso, onesto, produttivo e amichevole”, afferma uno dei rappresentanti ucraini che era presente ai colloqui. “Trump ha fatto molte domande: sulle capacità russe, sulle nostre capacità e su come poter aiutare l’Ucraina”, aggiunge. Di concreto si sa che gli ucraini hanno parlato con il presidente degli Stati Uniti dell’acquisto di sistemi di difesa aerea americani e della situazione sul campo di battaglia. 


L’America insiste affinché Russia e Ucraina continuino a tenere comunicazioni dirette, anche se in sei mesi di varie conversazioni, non sia stato possibile ottenere molti progressi. L’iniziativa per un cessate il fuoco di trenta giorni è stata espressa per la prima volta da Trump a gennaio, quando ha dichiarato pubblicamente che la situazione poteva essere risolta in tempi molto brevi. Poi ci sono stati negoziati tra ucraini e americani in Arabia Saudita. All’inizio di marzo, l’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco completo di 30 giorni su terra, acqua e aria, ma la Russia non lo ha accettato. L’unico passo avanti è stata una moratoria sugli attacchi agli impianti energetici tra i due paesi. In Turchia, ci sono stati due round di negoziati diretti tra Russia e Ucraina  senza la partecipazione degli Stati Uniti: i russi hanno chiesto alla delegazione americana di non partecipare a quella fase del dialogo. I temi principali dei colloqui di Istanbul erano: un cessate il fuoco di 30 giorni, un blocco umanitario (scambio di prigionieri di guerra, rilascio di civili e ritorno dei bambini) e un possibile incontro tra i leader dei due paesi. Durante gli ultimi due incontri, non è stato possibile raggiungere un compromesso sul cessate il fuoco: “La parte russa ha avanzato un ultimatum che l’Ucraina non può accettare”, ha dichiarato a Il Foglio uno dei membri del gruppo negoziale ucraino. Sulle questioni umanitarie, si è concordato uno scambio di prigionieri, sebbene gli scambi tra i due paesi siano in corso già da tre anni.  Secondo gli esperti ucraini, la Russia sta usando le questioni umanitarie per dimostrare a Trump che è ancora possibile raggiungere un accordo ed evitare l’inasprimento delle sanzioni.


Dopo aver completato la discussione sul blocco umanitario, l’Ucraina prevede di passare alla discussione di un incontro tra i leader, ma è certa che la  proposta causerà  problemi alla parte russa. Il 19 giugno, Putin si è dichiarato pronto a incontrare anche Zelensky, ma non a firmare documenti con lui, poiché lo considera illegittimo. Tuttavia, il presidente turco Recep  Tayyip Erdogan ha dichiarato dopo il vertice Nato che l’obiettivo finale era quello di tenere un incontro a livello di leader (Zelensky e Putin) nel suo paese, e ne ha informato personalmente Trump. Secondo Erdogan, il leader della Casa Bianca gli avrebbe detto che se Putin si fosse recato a Istanbul o ad Ankara per un incontro del genere, sarebbe stato pronto a partecipare anche lui. Kyiv è scettica e prevede che Putin farà di tutto per evitare un incontro personale con Zelensky. “L’Ucraina è coerente nella sua ricerca della pace”, spiega Rustem Umerov, ministro della Difesa ucraino e capo della delegazione ucraina, che comunica direttamente con Vladimir Medinsky, consigliere di Putin. “Abbiamo sostenuto l’iniziativa americana per un cessate il fuoco completo fin dall’inizio e lo abbiamo dimostrato in numerosi round di negoziati”, ha dichiarato durante un incontro con i giornalisti a Kyiv il 26 giugno, subito dopo il ritorno dall’Aia, a cui il Foglio ha partecipato. “Ma qualsiasi dialogo è possibile solo senza ultimatum e nel rispetto della sovranità del nostro stato”, ha sottolineato Umerov. 

Di più su questi argomenti: