
editoriali
La Francia ha abbattuto droni iraniani diretti a Israele prima del cessate del fuoco
L'ha annunciato il ministro della Difesa, Sébastien Lecornu. L’aeronautica militare francese opera dalla sua base in Giordania ed è attraverso quella rotta che i droni si stavano dirigendo verso Israele
Ieri, durante un dibattito all’Assemblea nazionale sulla situazione in medio oriente, il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, ha dichiarato che la Francia ha abbattuto dei droni lanciati dall’Iran verso Israele prima che fosse raggiunto il cessate il fuoco che ha messo fine alla guerra dei dodici giorni. “Posso confermare che l’esercito francese ha intercettato meno di una decina di droni negli ultimi giorni, durante le diverse operazioni militari condotte dalla Repubblica islamica dell’Iran contro Israele, sia con sistemi terra-aria che tramite i nostri caccia Rafale”, ha affermato Lecornu. In un post su X, il ministro ha sottolineato che le forze armate francesi “non hanno preso parte agli attacchi contro l’Iran, ma stiamo proteggendo le nostre basi nella regione, per legittima difesa”. “La traiettoria (dei droni, ndr) verso Israele sorvolava i nostri siti militari”, ha sottolineato Lecornu.
L’aeronautica militare francese opera dalla sua base in Giordania. Ed è attraverso quella rotta che i droni si stavano dirigendo verso Israele. Un esperto di difesa francese sentito dal Foglio parla di una “protezione simbolica” della Francia verso Israele e ricorda che Parigi, nell’aprile del 2024, aveva già partecipato a operazioni di intercettazione di droni, in difesa dei suoi interessi nella regione ma anche a sostegno di Israele. La Francia è presente nella regione nel quadro dell’operazione Chammal, lanciata nel 2014 contro lo Stato islamico. Fregate francesi sono schierate nel Mediterraneo orientale e nel Mar Rosso, e l’esercito ha una base negli Emirati Arabi Uniti e un’altra a Gibuti.
L’intercettazione dei droni iraniani va letta anche come un tentativo di contenere l’escalation nel vicino e medio oriente e favorire la soluzione diplomatica, la bussola che orienta il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, fin dall’inizio delle tensioni.

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