
medio oriente
Israele attacca i siti nucleari di Fordow e Isfahan. Teheran risponde con lanci di missili
Nuova ondata di attacchi israeliani contro l'Iran, colpita anche la base nella montagna dove il regime degli ayatollah stava arricchendo l'uranio. L'Iran risponde con diverse ondate missilistiche. Netanyahu: "L'Operazione 'Rising Lion' è stata decisa mesi fa, dopo l'uccisione di Nasrallah. Gli Stati Uniti erano informati"
La risposta iraniana
È iniziata la risposta iraniana. L’esercito israeliano stima siano stati sparati almeno un centinaio di missili in un primo round. L'esercito israeliano ha dichiarato di averne abbattuto la maggior parte, ma ha aggiunto che la minaccia non è ancora cessata. Le immagini che arrivano da Tel Aviv mostrano una colonna di fumo sulla città. Non è chiaro se si tratti dei missili iraniani che hanno colpito qualche obiettivo o del fumo provocato dallo scudo missilistico israeliano Arrow.
Da cinque a sette missili lanciati dall'Iran sono caduti nell'area di Tel Aviv, riferiscono i media israeliani. Alcune persone sono rimaste ferite in modo lieve nell'area di Tel Aviv a seguito del contrattacco iraniano, ha reso noto il servizio di soccorso Magen David Adom, i cui medici si sono recati su sette siti di impatto dei missili lanciati da Teheran.
L'Iran ha lanciato una seconda ondata di missili contro Israele. Lo hanno reso noto le Idf, mentre le forze di difesa israeliane continuano a ordinare alla popolazione di restare nei rifugi. È importante notare che per quanto riguarda l'ultimo round di missili, non è l'Iron Dome a intercettarli, poiché quel sistema intercetta solo gli attacchi lanciati da una distanza di 40 chilometri. Gli ultimi missili vengono intercettati dallo scudo missilistico israeliano Arrow.
È iniziata una nuova ondata di attacchi
Testimoni civili hanno riferito all'Associated Press di aver udito forti esplosioni nei quartieri est, ovest e nel centro della capitale iraniana. Anche un giornalista dell'Ap ha sentito un'esplosione nella zona nord della città. I media statali iraniani non hanno ancora fornito informazioni. L'emittente televisiva iraniana Press Tv ha riferito che le difese aeree iraniane hanno intercettato missili israeliani a sud di Teheran. "Si sono registrate esplosioni udite nella parte occidentale della provincia di Teheran", nelle città di Shahriar e Malard e nei dintorni del quartiere di Chitgar nella città di Teheran, ha riferito l'agenzia di stampa statale Irna, mentre l'agenzia Mehr ha segnalato un'esplosione a Pakdasht, a sud-est della capitale.
Ci sono notizie di nuovi attacchi anche sulle città di Karaj e Qom. L'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna ha riferito che è stato attaccato anche un sito radar nei pressi di Tabriz, nel nord-ovest dell'Iran, dove nel primo attacco di oggi era stato colpito l'aeroporto militare.
L'agenzia Fars News, citata da Reuters, segnala due forti esplosioni nella zona del sito nucleare iraniano di Fordow (o Fordo). Poco dopo il Mossad ha pubblicato sul suo profilo X una foto che mostra due colonne di fumo nero alzarsi dall'area della base iraniana.
Nour News, che ha una stretta relazione con il Consiglio supremo per la Sicurezza nazionale dell'Iran, ha riferito sul suo canale Telegram che sono stati presi di mira due punti terrestri nell'area di Fordow.
La base di Fordow, situata a circa 30 chilometri da Qom, è scavata nel fianco di una montagna in un’ex base dei Pasdaran, ed è uno dei due siti nucleari in cui l'Iran stava arricchendo l'uranio. Il fatto che sia scavato nella roccia, a centinaia di metri sottoterra, dà all’impianto una particolare protezione naturale, rendendolo molto difficile da colpire con attacchi aerei. Fordow è stato reso pubblico nel 2009, solo dopo che Stati Uniti, Francia e Regno Unito ne avevano denunciato la costruzione segreta all’Onu. Secondo l’accordo sul nucleare del 2015, l’Iran aveva accettato di non svolgere attività di arricchimento a Fordow per 15 anni, mantenendo soltanto 1.044 centrifughe IR-1 inattive per scopi di ricerca non nucleare. Tuttavia, dal 2019 Teheran ha ripreso le operazioni e oggi sono attive circa 2 mila centrifughe, in gran parte di tipo avanzato. Nel febbraio 2023, l’Aiea ha rilevato nel sito tracce di uranio arricchito all’84 per cento, vicino alla soglia militare del 90 per cento. L’Iran ha spiegato che si trattava di una fluttuazione non intenzionale, ma l’episodio ha riacceso le preoccupazioni occidentali.
Il Mossad ha comunicato sul suo profilo X che Israele sta colpendo anche il centro nucleare di Isfahan nell'Iran centrale, uno dei principali impianti di ricerca e arricchimento nucleare del paese. Sono state segnalate esplosioni nei pressi del sito.
Le Idf segnalano attacchi provenienti dallo Yemen sull'area di Gerusalemme.
Il Comando del Fronte Interno dell'esercito israeliano ha dato ordine alla popolazione di ritirarsi nei rifugi in vista di un previsto attacco missilistico iraniano. L'esercito afferma che l'Iran ha lanciato missili e che l'ordine di sicurezza si applica all'intero paese.
I caccia americani prendono il volo per proteggere il personale e le installazioni in medio orienteIntanto la Marina americana ha ordinto al cacciatorpediniere USS Thomas Hudner, in grado di difendersi dai missili balistici, di iniziare a navigare dal Mediterraneo occidentale verso il Mediterraneo orientale. Anche un secondo cacciatorpediniere ha iniziato ad avanzare in modo da poter essere disponibile su richiesta della Casa Bianca.
Khamenei promette vendetta
L'ayatollah Khamenei, ha detto che Israele “non rimarrà illeso” e che Teheran “non adotterà mezze misure nella sua risposta”. La Guida Suprema dell'Iran ha dichiarato in un messaggio televisivo che "le forze armate iraniane agiranno con forza e metteranno in ginocchio il vile regime sionista".
Il Mossad dice di avere eliminato anche il generale Esmail Qaani
Nell'attacco di questa mattina il Mossad dice che è stato eliminato anche Esmail Qaani, comandante della Forza Quds, forza speciale dei Pasdaran responsabile delle operazioni al di fuori del paese.
L'attacco israeliano prima dell'alba ha ucciso anche Ali Shamkhani, uno dei più stretti consiglieri politici della Guida suprema Ali Khamenei. Shamkhani, che momento dell'attacco si trovava nella sua abitazione, è morto in seguito alle gravi ferite riportate.
Netanyahu: "Operazione decisa dopo uccisione di Nasrallah. Washington informata"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato poco fa e ha detto che Israele aveva informato in anticipo gli Stati Uniti dei suoi piani per attaccare l'Iran. "Sapevano dell'attacco. Cosa faranno ora? Lascio che sia il presidente Trump a occuparsene". Netanyahu ha aggiunto di aspettarsi "diverse ondate di attacchi iraniani" come reazione all'attacco di oggi. Da parte sua il presidente americano ha dichiarato di "essere al corrente di tutto". In un'intervista telefonica alla Reuters, Trump ha aggiunto che non è chiaro se l'Iran abbia ancora un programma nucleare dopo l'attacco israeliano ma che gli Stati Uniti hanno ancora in programma di incontrare gli inviati di Teheran, domenica in Oman.
L'ordine di attaccare il programma nucleare iraniano – ha detto Netanyahu – risale a novembre 2024, poco dopo l'uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Secondo Netanyahu, l'Iran avrebbe accelerato verso la Bomba dopo il crollo del suo asse di milizie e Israele avrebbe rilevato "passi concreti" verso l'arma atomica, al di là del semplice arricchimento dell'uranio. Netanyahu aveva inizialmente fissato l'operazione per la fine di aprile 2025, ma ha spiegato che "per varie ragioni" - non specificate - non è stato possibile procedere. Una possibile causa del rinvio, non citata direttamente ma implicita, potrebbe essere stata l'annuncio del presidente americano Donald Trump, proprio ad aprile, di voler avviare negoziati diretti con Teheran sul dossier nucleare.
Il premier ha affermato che dopo i raid israeliani contro il programma missilistico iraniano dello scorso anno, Teheran avrebbe avviato la produzione di 300 missili balistici al mese. "Abbiamo deciso che non potevamo più aspettare", ha dichiarato Netanyahu, che ha inoltre sostenuto di aver voluto attaccare già nel 2011-2012, ma di non aver trovato il sostegno necessario. Netanyahu ha detto che Israele ha agito anche senza garanzie di pieno sostegno da parte degli Stati Uniti, ritenendo l'operazione una questione di sopravvivenza. "Speravo che gli Stati Uniti non si opponessero all'attacco contro l'Iran, ma non avevamo scelta. Senza il loro appoggio forse non avremmo lanciato l'attacco, ma l'alternativa era che saremmo morti tutti". Il premier ha precisato che Washington era stata informata preventivamente del raid e ha lasciato nelle mani di Trump ogni futura decisione. "Da questo momento in poi, spetta a lui decidere come proseguire", ha detto il premier israeliano che ha sottolineato di aver cercato attivamente il sostegno americano. "Quella responsabilità era mia e del ministro per gli Affari strategici Ron Dermer. Abbiamo avuto lunghi colloqui con loro".
Secondo una fonte sentita dalla Cnn, Trump ha parlato diverse volte con Netanyahu ieri, anche prima dell'attacco.
Trump esorta l'Iran a firmare l'accordo sul nucleare
Il presidente americano Donald Trump, in un post su Truth, ha esortato l'Iran a firmare l'accordo sul nucleare "prima che non resti più nulla" perché i prossimi attacchi israeliani saranno "ancora più brutali".
In un ulteriore post sulla sua piattaforma, Trump ha aggiunto: "Due mesi fa ho dato all'Iran un ultimatum di 60 giorni per 'raggiungere un accordo'. Avrebbero dovuto farlo! Oggi è il 61° giorno. Ho detto loro cosa fare, ma non ci sono riusciti. Ora hanno, forse, una seconda possibilità!".
Sul fronte diplomatico
La missione iraniana all'Onu ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza in seguito agli attacchi israeliani. Il Consiglio di sicurezza si riunirà alle 21 (ora italiana) a New York.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) convocherà lunedì della prossima settimana una riunione straordinaria del suo consiglio di amministrazione su richiesta dell'Iran. L'incontro inizierà alle 10 italiane nella sede centrale dell'Aiea a Vienna.
L’Iraq ha presentato venerdì un reclamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la “violazione dello spazio aereo iracheno” da parte di Israele durante l’attacco all'Iran.
Secondo la Cnn, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump parlerà con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer hanno parlato al telefono. "Hanno discusso degli attacchi israeliani e della risposta militare dell'Iran e hanno concordato di rimanere in stretto contatto", ha detto un portavoce del governo tedesco.
Macron ha sentito anche Trump. "Oggi ho parlato con il principe ereditario dell'Arabia Saudita, il re di Giordania, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, l'emiro del Qatar, il cancelliere tedesco, il primo ministro britannico e il presidente americano. La pace e la sicurezza per tutti nella regione devono essere i nostri principi guida", scrive Macron su X. E aggiunge che "la Francia riafferma il diritto di Israele a proteggersi" e invitando tutte le parti a "esercitare la massima moderazione e a ridurre l'escalation".
È stata rinviata la conferenza delle Nazioni Unite co-ospitata da Francia e Arabia Saudita che avrebbe dovuto tenersi tra il 17 e il 20 giugno a New York, per elaborare un piano per una soluzione a due stati tra Israele e Palestina.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha invitato i suoi omologhi iraniani e israeliani a tornare al tavolo delle trattative. Tajani ha parlato al telefono con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, dopo aver parlato anche con quello israeliano Gideon Sa'ar, ha detto la Farnesina in una nota. Nel colloquio con Araghchi, "Tajani ha invitato l'Iran a evitare un'escalation militare nel conflitto con Israele, una dinamica che sarebbe estremamente pericolosa per l'intera regione". "Dobbiamo tornare al negoziato e alla diplomazia il prima possibile", ha detto Tajani alla sua controparte iraniana, affermando che si trattava dello stesso messaggio che aveva già trasmesso a Sa'ar venerdì mattina, secondo quanto riportato nella dichiarazione. Venerdì mattina Tajani ha parlato anche con il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, e con il ministro degli Esteri dell'Oman, Badr al Busaidi.
Israele chiude tutte le sue ambasciate
Israele sta chiudendo le sue ambasciate in tutto il mondo e ha esortato i cittadini a stare attenti e a non esporre simboli ebraici o israeliani in luoghi pubblici. Sui siti web delle ambasciate sono stati pubblicati avvisi per avvertire che Israele non fornirà servizi consolari e per esortare i cittadini a collaborare con i servizi di sicurezza locali in caso di attività ostili. Per il momento non c'è nessuna indicazione sulla durata della chiusura delle ambasciate.
La condanna del Cremlino
La Russia ha “condannato fermamente” l’azione militare di Israele contro l'Iran – stretto alleato di Mosca e fornitore di missili balistici a corto raggio e di droni che l'esercito di Putin utilizza nell'invasione dell'Ucraina – descrivendola come una violazione della carta delle Nazioni Unite. "Gli attacchi senza provocazione contro uno Stato sovrano, i suoi cittadini, le sue città pacifiche e le sue infrastrutture nucleari sono inaccettabili", ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota. "Gli attacchi di Israele hanno minato e ostacolato gli sforzi per risolvere la situazione relativa al programma nucleare pacifico dell'Iran", aggiunge Mosca.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato gli attacchi di Israele contro l’Iran, definendoli una “chiara provocazione” e un tentativo di distogliere l'attenzione da ciò che accade a Gaza. Erdogan avverte che il governo di Netanyahu sta tentando di trascinare la regione nel caos e che Ankara sta monitorando attentamente gli sviluppi della situazione.
Israele attacca il programma nucleare iraniano
Israele ha lanciato l’operazione “Leone nascente” contro il programma nucleare iraniano, colpendo alcuni siti per l’arricchimento dell’uranio, siti militari e uccidendo a Teheran il comandante delle Guardie della rivoluzione islamica Hossein Salami, il capo di stato maggiore Mohammad Bagheri, il comandante del quartier generale centrale delle forze armate iraniane, Gholam Ali Rashid.
“Abbiamo colpito al cuore del programma nucleare dell’Iran”, ha detto il primo ministro israelino Benjamin Netanyahu. “Abbiamo preso di mira il principale impianto di arricchimento iraniano a Natanz. Abbiamo preso di mira i principali scienziati nucleari iraniani che lavorano alla bomba iraniana. Abbiamo anche colpito al cuore del programma missilistico balistico dell'Iran”. L’operazione, ha detto il premier israeliano, continuerà per tutti i giorni necessari, anche un anno se necessario.
Gli obiettivi: chi sono gli iraniani uccisi
Oltre al generale Hossein Salami, comandante delle Guardie della rivoluzione islamica, e al capo di stato maggiore delle sue forze armate Mohammad Bagheri, secondo quanto riportano alcuni media statali sarebbero stati uccisi anche Fereydoon Abbasi, ex capo dell'Organizzazione per l'energia atomica, e il fisico coinvolto nel programma nucleare, Mohammad Tehranchi. Un funzionario della difesa israeliano ha dichiarato al giornalista di Axios Barak Ravid che oltre agli attacchi aerei israeliani, il Mossad avrebbe condotto una serie di operazioni di sabotaggio segrete nelle profondità dell'Iran. Secondo quanto riportato dall'AP, l'Iran ha confermato che gli attacchi israeliani hanno ucciso il generale Amir Ali Hajizadeh, responsabile del programma missilistico della Guardia Rivoluzionaria. L'esercito israeliano ha dichiarato che nell'attacco sono rimasti uccisi anche il comandante della forza droni iraniana e il capo del comando aereo.
Il dialogo con gli Stati Uniti. Rubio: "Nessun coinvolgimento americano"
Nella notte tra mercoledì e giovedì, gli Stati Uniti avevano ordinato l’evacuazione del personale non essenziale dell’ambasciata a Baghdad, in Iraq, e la partenza volontaria del personale non militare dalle ambasciate di Kuwait e Bahrein, mandando il segnale di aspettarsi un attacco nella regione. Il comandante del Centcom, Michael Kurilla, si è diretto in Israele e all’inizio della settimana aveva mostrato al Pentagono i possibili obiettivi di un attacco israeliano in Iran. Lunedì si erano sentiti al telefono anche Netanyahu e Donald Trump. Secondo i resoconti della telefonata, il presidente americano aveva chiesto al premier israeliano di non parlare più di un attacco alla Repubblica islamica, perché i continui annunci mettevano a rischio i negoziati sul nucleare. Lunedì Israele aveva già deciso di attaccare e probabilmente la telefonata serviva a informare gli Stati Uniti, che quando l’Iran risponderà dovranno intervenire nella difesa dello stato ebraico.
Gli Stati Uniti hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco: "Stasera Israele ha intrapreso un'azione unilaterale contro l'Iran. Non siamo coinvolti in attacchi contro l'Iran e la nostra massima priorità è proteggere le forze americane nella regione (...) Israele ci ha comunicato che ritiene che questa azione sia necessaria per la propria autodifesa", ha dichiarato con una nota il segretario di stato Marco Rubio.
Domenica si sarebbe dovuto tenere il sesto round di colloqui tra l’inviato americano per il medio oriente Steve Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Washington si aspettava una risposta da parte di Teheran sulla proposta per un accordo sul nucleare presentata dagli Stati Uniti due settimane fa. Teheran non ha mai risposto, ieri i canali Telegram legati al regime avevano pubblicato il disegno di un missile con i colori dell’Iran, con su scritto “Il negoziatore quando è necessario”. L'inviato speciale Witkoff ha ancora in programma di recarsi in Oman per i colloqui questo fine settimana, ma non è chiaro se gli iraniani parteciperanno.
La risposta iraniana
Il regime iraniano ha fatto sapere che la risposta sarà dura. Per ora, tuttavia, la risposta iraniana è stata intercettata dalle forze di difesa israeliane. Dopo l'attacco della notte, Teheran ha lanciato almeno cento droni contro Israele. Gli aerei da combattimento dell'aeronautica militare israeliana li hanno abbattuti fuori dai confini di Israele e, finora, nessuno di essi ha raggiunto il paese.
Gli israeliani si sono svegliati con il suono delle sirene, lo spazio aereo israeliano è stato chiuso e anche la compagnia aerea nazionale israeliana, El Al, ha dichiarato di aver sospeso i voli da e per il paese.
L’agenzia di spionaggio israeliana dice che il video qui sotto mostra due agenti sul suolo iraniano che schierano sistemi di attacco di precisione “progettati per distruggere i sistemi di difesa aerea iraniani”.