
l'editoriale dell'elefantino
Musk-Trump: ketamina e irrazionalismo puro al posto della politica
Stanno sfasciando un gioiello di valore. Hanno messo le corna all’occidente intero. Di questa tragedia Musk, Bannon, Vance e Trump sono coautori al pari dei woke e della stella spenta dei democratici americani e della sinistra lunatica
Adesso Steve Bannon, uno dei leader del movimento Maga, ha scoperto che uno degli eminenti coautori della vittoria elettorale di Donald Trump, Elon Musk, è un immigrato illegale. Come si può non solidarizzare con questo alieno approdato in un paese sicuro, forse, una volta, vediamo che ne dice la Ue, e arricchitosi a spese di un popolo che geme sotto la sferza del pil pro capite più alto del mondo? Come si può evitare ora di assumere una o più dosi di ketamina, votare compatti per la AfD in Germania, abbonarsi a StarLink e premere perché il governo di sorella Meloni compensi subito la perdita di contratti federali Usa con la sua acquisizione totalitaria per i nostri sistemi di connessione e di difesa, come si può non tornare a Twitter o X, il salotto buono di noi nuovi marziani di sinistra, a parte l’inevitabile colletta azionaria per la magnifica Tesla ambientalista e il sostegno a SpaceX nel suo viaggio per staccarci dalla pesantezza della Terra in una dimensione multiplanetaria? Si può, si può.
Questi, tutti insieme, stanno sfasciando un gioiello di valore, che nemmeno Topkapi, la Repubblica americana, la patria delle libertà costituzionali moderne, il faro della libertà. E lo fanno in nome e per conto della guerra alle élite, della democrazia di mandato, dell’onnipotenza del potere esecutivo al servizio delle plebi rancorose, frustrate, stizzite, imbambolate dall’incubo di sé stesse. Avete detto e pensato che i Bush erano i peggiori del mondo? Che i Clinton erano triangolatori cinici? Che i neoconservatori erano un branco di avventurieri? Vi siete fidati dell’estrema eleganza di Obama, avete dannato la estrema e produttiva vecchiaia di Biden? Eccovi serviti. Tu l’as voulu, George Dandin. Altro che Molière, questi deplorevoli dementi hanno messo le corna all’occidente intero, trasformano guerra e pace in Europa e in medio oriente in una farsa tragica, con il cancelliere tedesco che ricorda a Trump nello Studio ovale il D-Day glorioso, per dirgli della responsabilità storica americana in Europa, e l’Impostore che gli risponde: “Bè, non è stato un giorno piacevole per voi”, trattandolo nell’inconsapevolezza mattoide del delirio ovale, da epigono di Hitler. Per non dire di Zelensky; difendendosi dai bombardieri russi, attaccandoli, ha dato a Putin una ragione per colpire Kyiv, dice il comandante in capo degli Stati Uniti di questi “bambini litigiosi”.
Volevate risvegliare il senso di giustizia nel mondo dei colonial studies, e vi siete risvegliati con i latinos e i neri che rendono possibile la vittoria di un immobiliarista che vuole fare resort di lusso al posto di Gaza, una strana idea di riviera. Di questa tragedia buffa Musk, Bannon, Vance e Trump sono coautori al pari dei woke e della stella spenta dei democratici americani e della sinistra lunatica smarriti sulla via degli stati in bilico famosi e di una ragazzaccia qualsiasi che di fronte all’incubo ora pare un sogno. Che disastro incomprensibile, questa sconfitta e resa senza condizioni delle dinastie politiche globali, i Bush e i Clinton, ai rivoltosi che il populismo autoritario trumpiano insegue in America e in giro per il mondo. Diventa ridicola anche la pretesa dell’analisi politica, di un ordinato e rigoroso ragionare sul presente e sul futuro, siamo risucchiati nell’irrazionalismo psicopatico puro, e questo è il risultato del correttismo ideologico, dei buoni fini e delle buone azioni.