
(foto EPA)
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L'intrigo internazionale attorno alla deputata brasiliana Zambelli, ricercata dall'Interpol e fuggita in Italia
La parlamentare brasiliana, condannata a 10 anni per hackeraggio, è arrivata in Italia poche ore prima dell’allerta Interpol. È anche cittadina italiana: per questo l’estradizione appare in bilico. Si riapre un caso che ricorda il dossier Battisti
Sarà arrestata in Italia la deputata brasiliana Carla Zambelli Salgado de Oliveira? E, nel caso, sarà estradata? 45 anni, membro del Congresso dal 2019, condannata il 14 maggio a 10 anni con l’accusa di hackeraggio del sistema informatico del Consiglio Nazionale di Giustizia di Brasilia, ha detto lei stessa a Cnn Brasile di essere arrivata a Roma ieri mattina con un volo proveniente da Miami, poche ore prima che il suo nome venisse inserito nella lista dei ricercati internazionali dell’Interpol. Come lei stessa ha ricordato, è anche cittadina italiana. Secondo lei, dunque, non potrebbe essere estradata.
L'inserimento del nome nella lista dei ricercati risponde a una richiesta della Polizia Federale, in seguito a un ordine del ministro Alexandre de Moraes: quel ministro del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano che da un po’ è diventato il personaggio più potente del Brasile. L’hackeraggio per cui è stata condannata riguarda anche l’inserimento nella Banca nazionale dei mandati di arresto di un falso mandato dello stesso Moraes, oltre che di altri documenti. Martedì la Zambelli aveva annunciato di aver lasciato il Brasile, dicendo di trovarsi momentaneamente negli Stati Uniti e che da lì si sarebbe recata in Italia, appunto per averne la cittadinanza. E qualcuno già evoca la tempesta che tra Brasile e Italia ci fu per il caso Cesare Battisti. De Moraes aveva subito definito la fuga della Zambelli, partita per la Florida subito dopo la condanna, “inequivocabilmente finalizzata a eludere la giustizia brasiliana”, ed aveva disposto il blocco dei suoi beni, dei conti bancari e dei profili sui social media, chiedendo appunto l'intervento dell'Interpol.
Al momento dell'uscita dal Paese la pena inflitta alla deputata, che include anche la perdita del mandato parlamentare al termine dei procedimenti di arresto, non era ancora esecutiva e la donna non era sottoposta a misure cautelari. Il problema è che un'allerta rossa Interpol non è un mandato di arresto internazionale vincolante, ma una richiesta di arresto a scopo di estradizione. Le autorità italiane possono procedere all'arresto provvisorio di una persona oggetto di una “red notice”, ma solo col via libera della Procura generale presso la Corte d'Appello competente. E se la persona è anche cittadino italiano, come Zambelli, l'Italia di norma non consente l'estradizione. Secondo le leggi italiane, infatti l'estradizione è vietata per i suoi cittadini, salvo che sia prevista da un trattato internazionale. Zambelli potrebbe essere arrestata provvisoriamente, ma non sarebbe automaticamente estradata. Anche se, secondi Angelo Bonelli, la possibilità non può essere automaticamente esclusa.
Divenuta famosa per essere stata membro di una versione brasiliana del gruppo femminista Femen, Carla Zambelli fu poi nel 2012 tra le fondatrici del movimento Nas Ruas, che appunto condusse “Nelle strade” la battaglia contro la corruzione del governo di Dilma Rousseff, fino ad ottenerne l’impeachment. Dal 2016 è entrata nella politica vera e propria, cambiando cinque partiti. Iniziò infatti col Partito Ecologista Nazionale; passò nel 2017 al Partito Nuovo, nello stesso anno in cui si dichiarò a favore del ritorno della monarchia in Brasile; nel 2018 fu eletta la prima volta deputato federale per lo Stato di San Paolo col Partito Social Liberale; nel 2022 seguì la confluenza del Psl con i Democratici nella União Brasil, ma poi fu rieletta col Partito Liberale, ultima sigla cui era arrivato lo stesso Bolsonaro dopo una vita politica altrettanto errabonda.
Nel 2022 un sondaggio la aveva designata “miglior deputata”, ma il suo mandato era stato in effetti già revocato a marzo a causa della sua condanna per possesso illegale di arma da fuoco e coercizione illegale. Nello stesso 2022, armata, aveva infatti inseguito un cittadino per strada. Era stata comunque coinvolta in una quantità di altre polemiche. Dall’accusa di essersi falsamente definita ammalata di Covid per poter pubblicizzare il successo di un rimedio alternativo a una causa per danni morali dalla “Raffaella Carrà brasiliana” Xuxa Meneghel (che comunque la Zambelli vinse).