
Vasyl Malyuk (Ansa)
Dall'Ucraina
Chi è il capo dei servizi segreti ucraini che promette di distruggere il nemico russo “ovunque si trovi”
Vasyl Malyuk ha completamente rivoluzionato lo Sbu, che è diventato ormai una forza strategica centrale nella guerra. Sotto la sua guida sono state fatte operazioni che hanno colpito molti obiettivi miliari russi. Così si è guadagnato la fiducia degli ucraini
Kyiv. La sera del primo giugno, sulla pagina Facebook del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) è apparsa una foto: si vede Vasyl Malyuk, 42 anni, capo dello Sbu, chino su un tavolo su cui sono disposte mappe di obiettivi (aeroporti militari nelle retrovie russe), oltre a immagini di aerei. Sulle fusoliere e sulle ali sono contrassegnati i punti in cui i droni avrebbero dovuto colpire per causare il massimo danno all’aviazione. La foto è apparsa dopo la notizia del successo dell’operazione ucraina “Ragnatela”. Lo Sbu è riuscito a distruggere l’aviazione nemica in quattro aeroporti russi. La foto di Malyuk era accompagnata da un messaggio ai russi con una frase della leggendaria poetessa ucraina Lina Kostenko, che ha recentemente compiuto 95 anni. “Pensavate che l’Ucraina fosse così semplice? L’Ucraina è super. L’Ucraina è unica. Tutte le onde della storia ci sono passate sopra. Nelle condizioni del mondo moderno, è inestimabile”. Il servizio speciale ha riportato i dettagli della Ragnatela il giorno successivo. Ma già il primo giugno, in quella nota era contenuta una promessa: “Stiamo facendo di tutto per scacciare il nemico dalla nostra terra! Lo sconfiggeremo in mare, in aria e terra. E se necessario, lo tireremo fuori da sottoterra”. Solo tre anni fa, era impossibile immaginare che le attività dello Sbu potessero suscitare grande entusiasmo. Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, i servizi segreti non godevano di grande popolarità in Ucraina, erano associati principalmente alle attività del Dipartimento “K”, impegnato nella lotta alla corruzione. I rappresentanti delle imprese ucraine lamentavano spesso le pressioni delle forze dell’ordine. Secondo l’agenzia Rating il livello di fiducia nello Sbu nel 2021 era solo del 23 per cento.
Negli ultimi due anni, si è registrato un netto aumento. Nel 2023, la fiducia era del 59 per cento e nel 2024 del 73: questo è il risultato dell’efficacia delle operazioni svolte dal team di Vasyl Malyuk. Roman Kostenko, membro del Parlamento ucraino del partito Holos e segretario della commissione per la Sicurezza nazionale, la difesa e l’intelligence, spiega al Foglio che dopo l’arrivo di Malyuk a capo dello Sbu nel luglio 2022, il servizio ha iniziato a pensare in modo completamente diverso. Il nuovo capo ha rafforzato la componente di controspionaggio per smascherare più efficacemente gli agenti russi, nonché la componente di combattimento dello Sbu in prima linea, “offrendo l’opportunità a professionisti che non hanno paura di portare a termine operazioni audaci come Ragnatela”, spiega Kostenko. Questo non è il primo clamoroso successo dello Sbu: prima, c’era stata l’operazione nel Mar Nero. La base principale della flotta del Mar Nero della Federazione russa era a Sebastopoli in Crimea, occupata dal 2014. Ma con l’aiuto dei droni navali Sea Baby, inventato dal Servizio di sicurezza ucraino, è riuscita a colpire 11 navi da guerra russe di stanza al largo della penisola. Dopo il successo degli attacchi dei droni navali kamikaze, la Russia è stata costretta a trasferire i resti della sua flotta dal Mar Nero a Novorossijsk, nella regione di Krasnodar. “Senza una flotta, l’Ucraina non ha permesso alla Russia di controllare il mare e ha completamente cacciato la flotta russa dalla Crimea”, afferma Kostenko. Insieme ad altre unità delle Forze di difesa ucraine, lo Sbu ha partecipato alla liberazione dell’isola dei Serpenti nell’estate del 2022. Le operazioni navali hanno contribuito a sbloccare il corridoio del grano.
Il Servizio di sicurezza ha attaccato per tre volte il ponte di Crimea, l’ultima volta lo scorso 3 giugno. Il ponte è ancora in piedi, ma non viene più utilizzato per il trasporto di armi. “Gli attacchi al ponte hanno inferto un duro colpo alla reputazione dei russi. Pensavano che fosse un obiettivo irraggiungibile per gli ucraini”, dice Kostenko. Prima di essere eletto in Parlamento nel 2019, anche Kostenko era un militare dello Sbu, partecipando ai combattimenti fin dal 2014. Lo Sbu dispone di reparti operativi che distruggono equipaggiamento nemico al fronte – dai carri armati agli aerei. Il 6 agosto 2024, le forze speciali hanno abbattuto un elicottero russo Mi-28 in volo nella regione di Kursk utilizzando un drone Fpv. All’interno del paese, lo Sbu combatte gli agenti russi e ha già smantellato 111 reti di spionaggio. Sul territorio russo, invece, colpisce obiettivi militari e raffinerie di petrolio con i droni, facendo concorrenza diretta alla direzione principale dell’intelligence. In molti casi, però, le operazioni sono condotte in modo congiunto. Secondo il Foglio, lo Sbu sarebbe responsabile anche della liquidazione di alcuni alti ufficiali russi in territorio russo, come quando il 17 dicembre 2024, a Mosca, il tenente generale russo Igor Kirillov e il suo assistente sono rimasti uccisi in un’esplosione. L’ordigno era nascosto in un monopattino parcheggiato davanti all’ingresso della sua abitazione. Lo Sbu non ha mai commentato ufficialmente l’episodio.
Lo scorso maggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha conferito a Malyuk il titolo di Eroe dell’Ucraina per il coraggio personale e l’eroismo dimostrati nella difesa della sovranità statale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Il suo cognome in ucraino significa “piccolo” o “bambino”, ed è per questo che i droni marini dello Sbu sono stati chiamati Sea Baby. Nonostante l’aspetto di Malyuk non abbia nulla a che vedere con il suo nome: è alto, robusto, con un fisico atletico. E’ lui a dirigere personalmente le operazioni chiave come “Ragnatela” e promette di non fermarsi: “Il nemico pensava di poter bombardare impunemente e all’infinito l’Ucraina, uccidendo gli ucraini. Ma non è così. Risponderemo al terrore russo e distruggeremo il nemico ovunque si trovi”, ha detto il 2 giugno scorso.