
Un passante prega indossando una bandiera israeliana con una croce al centro, vicino al Capital Jewish Museum (Foto di Tom Brenner per il Washington Post - Getty Images)
Due dipendenti dell'ambasciata israeliana uccisi a Washington. Trump: "È antisemitismo"
Il portavoce dell'ambasciata ha spiegato che i due membri dello staff sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco fuori dal museo ebraico della città, il Capital Jewish Museum. "Sono stati colpiti a distanza ravvicinata". Fermato un uomo
Due membri dello staff dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nei pressi del Capital Jewish Museum di Washington nella tarda serata di mercoledì da un uomo che, dopo la sparatoria, gridava "Free, free Palestine" (Palestina libera). "Stiamo indagando attivamente e lavorando per ottenere maggiori informazioni da condividere", ha scritto in un post sui social media il Segretario per la sicurezza interna degli Stati Uniti Kristi Noem. "Pregate per le famiglie delle vittime. Porteremo questo depravato colpevole alla giustizia". Il procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bondi ha visitato la scena. Secondo le autorità, le vittime erano una giovane coppia israeliana. Stavano uscendo dal museo dopo aver partecipato a un evento organizzato dall'American Jewish Committee quando l'uomo armato ha aperto il fuoco. Entrambi sono stati trovati privi di sensi e senza respiro sul posto, ha dichiarato ai giornalisti il capo della polizia di Washington, Pamela A. Smith, in una conferenza stampa tenutasi poche ore dopo l'incidente.
Fermato un uomo
Pamela Smith, capo della polizia del Distretto di Columbia, ha spiegato che è stato arrestato un uomo sospettato per la sparatoria. "L'indagine preliminare indica che entrambe le vittime stavano uscendo da un evento al Capitol Jewish Museum, situato nell'isolato 500 di Third Street Northwest, quando è avvenuta la sparatoria", ha detto Smith. "Riteniamo che sia stata commessa da un singolo sospettato, ora in stato di fermo. Prima della sparatoria, il sospettato è stato visto camminare avanti e indietro all'esterno del museo". Smith ha spiegato che il sospettato, il trentenne Elias Rodriguez, incensurato di Chicago, "si è avvicinato a un gruppo di quattro persone, ha estratto una pistola e ha aperto il fuoco colpendo entrambe le vittime". Dopo la sparatoria, l'uomo è entrato nel museo ed è stato trattenuto dal personale di sicurezza. Durante la custodia, il sospettato ha gridato "Liberate la Palestina!", ha aggiunto Smith.
Dichiarazioni e ricostruzioni
Tal Naim, portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, ha spiegato che le due vittime "sono stati colpite a distanza ravvicinata". L'ambasciatore di Israele a Washington, Yechiel Leiter, non era presente all'evento che si era svolto all'interno del museo ebraico e quindi non è tra i feriti.
Yechiel Leiter, ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, era visibilmente scosso durante la conferenza stampa e ha affermato che la vittima aveva recentemente acquistato un anello con l'intenzione di chiedere in sposa la sua ragazza la prossima settimana a Gerusalemme. "Erano una coppia bellissima, venuta per godersi una serata nel centro culturale di Washington", ha detto. Leiter ha aggiunto che il presidente Donald Trump lo aveva chiamato per dirgli che la sua amministrazione avrebbe "fatto tutto il possibile per combattere e porre fine all'antisemitismo".
Il presidente degli Stati Uniti ha condannato le "orribili" uccisioni di due dipendenti dell'ambasciata israeliana fuori da un museo ebraico a Washington. "Questi orribili omicidi a Washington, basati ovviamente sull'antisemitismo, devono finire, ORA!", ha scritto sulla sua piattaforma Truth. "L'odio e il radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti", ha aggiunto.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha condannato l'incidente definendolo "un atto spregevole di odio e di antisemitismo".
Danny Danon, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, in un post sui social media ha denunciato la sparatoria come "un atto depravato di terrorismo antisemita". Ha affermato che Israele è fiducioso che le autorità statunitensi "prenderanno provvedimenti severi contro i responsabili".