
Ansa
il buco nero
Si toglie la vita il poliziotto eroe che ha combattuto contro Hamas (e non è il solo)
Il 7 ottobre 2023 il sergente Igor Pivnev, agente di polizia israeliano di 32 anni, corse verso le zone invase dai terroristi di Gaza, eliminandone tredici da solo. Due giorni fa si è ucciso con la stessa arma. Oltre 400 pazienti in Israele sono affetti da disturbo da stress post traumatico a seguito del massacro
“E’ un peccato che Be’eri non sia in Svizzera, perché in Svizzera ogni cittadino ha un’arma in casa”, ha detto ieri il romanziere Michel Houellebecq in visita al kibbutz più devastato da Hamas il 7 ottobre. La mattina del “Sabato Nero”, il sergente Igor Pivnev, agente di polizia israeliano di 32 anni, ha preso la sua arma ed è corso verso le zone invase dai terroristi di Gaza. Appena venne a conoscenza dell’attacco, Pivnev decise di tornare a casa sua a Yated. Lungo la strada, il poliziotto combatté contro i terroristi in diverse località, eliminandone tredici da solo e, dopo essersi riunito alla moglie e alle figlie, uscì di nuovo e si unì alla squadra di sicurezza locale. Due giorni fa, Pivnev si è ucciso con la stessa arma.
Tre mesi fa sua moglie, Chani Leiderman-Pivnev, aveva scritto un post straziante sui soldati e gli agenti di polizia che soffrono di problemi mentali: “Se ci sono persone intorno a te che stanno affondando da quel sabato, capovolgi il mondo affinché possano ricevere aiuto”. In un’intervista con il portavoce della polizia l’anno scorso, Igor aveva raccontato gli scontri: “Lo scenario nella mia testa era che sarei tornato a casa e avrei visto una casa senza vita, ma ho messo da parte la paura. Quando ho sentito cosa è successo nel kibbutz Be’eri, ho immaginato di rimanere senza moglie e figli, ma sono rimasto ottimista per tutto il tempo”.
Ci sono oltre quattrocento pazienti in Israele affetti da disturbo da stress post traumatico a seguito dell’attacco del 7 ottobre. Sono sfollati, soldati e sopravvissuti al massacro del festival Supernova. Come Shirel Golan, suicida nella sua casa a Porat. Il 7 ottobre, Shirel era al festival (364 morti). E di tutti coloro che si trovavano sull’auto con cui provarono a scappare, Shirel fu la sola a sopravvivere.
Poi ci sono i soldati che si sono tolti la vita, tra cui un paio di ufficiali, un maggiore e un tenente colonnello. Alcuni si sono suicidati nelle prime ore dopo il 7 ottobre, quando la battaglie infuriava ancora nelle comunità vicino Gaza. “Non siamo abituati ai suicidi durante i combattimenti”, ha detto Yossi Levi-Belz, presidente del Centro per gli studi sul suicidio e il dolore mentale presso il Ruppin Academic Center. Alla luce di queste circostanze, il capo della direzione del personale dell’esercito, Yaniv Asor, ha annunciato che l’esercito, per la prima volta, riconoscerà come vittime di guerra i soldati deceduti per suicidio. Almeno dieci soldati si sono suicidati tra lo scoppio della guerra e l’11 maggio 2024. 1.227 soldati si sono tolti la vita dal 1973.
Il terrorismo che vuole distruggere lo stato ebraico è un buco nero che continua a inghiottire vite israeliane. Ma non sono abbastanza glamour da essere ricordate sulla Croisette.