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No alle linee rosse
Merz, il cancelliere che non chiude la porta all'Ue e dialoga su tutto
Dal debito comune dell’Ue per finanziare la difesa all’unione dei mercati dei capitali, fino alla partecipazione della Germania e la coalizione dei volenterosi in Ucraina. Il successore di Scholz si dice pronto a “sedersi al tavolo” e ad avere “discussioni difficili”, senza veti preventivi
Bruxelles. Nei suoi primi incontri ufficiali con i leader dell’Unione europea e della Nato, il tedesco Friedrich Merz ha scelto di imprimere una rottura rispetto al suo predecessore, Olaf Scholz. Lui non sarà il cancelliere della Germania del “nein”, che fissa linee rosse insormontabili prima ancora di iniziare a negoziare. Sul debito comune dell’Ue per finanziare la difesa, sull’unione dei mercati dei capitali, sulla partecipazione della Germania alla coalizione dei volenterosi in Ucraina, Merz è il cancelliere che non chiude la porta. Il che non significa che la porta sia completamente aperta. Ma su questi temi chiave Merz ha spiegato di essere pronto a “sedersi al tavolo” e ad avere “discussioni difficili”. Ma senza veti unilaterali preventivi. Per l’Ue, data l’influenza che la Germania esercita, significa allentare il freno che limita la velocità del suo avanzare. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sarà più libera di presentare proposte ambiziose. Sull’unione dei mercati dei capitali – una delle principali raccomandazioni dei rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi rimaste disattese – von der Leyen ha promesso “una grande spinta prima dell’estate”.
Merz ha dovuto rispondere in due conferenze stampa diverse ieri alle domande sul debito comune dell’Ue, grande ossessione dei tedeschi. Al fianco del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, il cancelliere ha annunciato che non cambierà la linea del governo federale. Il debito europeo “deve restare un’eccezione”. Le crisi che stanno diventando “più permanenti nel mondo non devono diventare una scusa per un debito comune permanente”, ha detto Merz. “Ma ci sono dei precedenti”, ha aggiunto il cancelliere: “Sarà una discussione difficile”, “non sempre c’è accordo tra Germania e Francia”, “ci siederemo e parleremo di questi temi”. Al fianco di von der Leyen, Merz è stato più esplicito. “Andare verso il debito a livello dell’Ue non deve essere la regola”. Ma “ci possono essere circostanze eccezionali come durante la pandemia Covid. E ora abbiamo una sfida altrettanto grande: il ripristino della capacità di difesa. Stiamo cercando modi per finanziare questo”. Non è un “sì” entusiasta. Ma non è il “no” che avrebbe espresso Scholz. “Un nuovo leader significa sempre nuova energia e nuove idee”, ha detto Costa, favorevole al debito comune dell’Ue per la difesa.
Sull’unione dei mercati dei capitali, le idee di Merz sono completamente diverse da quelle del suo predecessore e dell’establishment tedesco, che hanno frenato la costruzione di un cantiere aperto una decina di anni fa per il timore di accollarsi perdite altrui. “Abbiamo parlato troppo a lungo di passività e non abbastanza di integrazione dei mercati dei capitali. Sono d’accordo con il presidente francese su questo”, ha detto Merz. “Abbiamo bisogno di un mercato dei capitali profondo, liquido e funzionante per l’intera Ue”, ha risposto von der Leyen. “Abbiamo concordato che questo è il momento di portare avanti davvero questo tema e fare progressi”. Finora, data l’opposizione della Germania, la sua Commissione non aveva osato presentare proposte ambiziose su diversificazione degli strumenti finanziari, riduzione delle barriere agli investimenti transfrontalieri, supervisione unica o un “safe asset” europeo.
Anche alla Nato Merz ha scelto di non chiudere la porta, confermando la linea di un maggiore sostegno all’Ucraina rispetto a Scholz. Il nuovo cancelliere non ha escluso di inviare truppe tedesche sul terreno nell’ambito della coalizione dei volenterosi, limitandosi a spiegare che è troppo presto per prendere una decisione se non c’è un accordo di pace. E ha lanciato un ultimatum a Vladimir Putin, avvertendolo che deve dare una risposta su un cessate il fuoco di 30 giorni entro questo fine settimana. “E’ un altro banco di prova su quanto serio è il presidente russo sul raggiungere la pace in Ucraina”, ha detto Merz. Una bozza di documento dell’Ue è pronta. Non è escluso che oggi si tenga una riunione dei leader della coalizione dei volenterosi a Kyiv. Se la risposta di Putin non sarà positiva “non esiteremo insieme ai nostri partner europei e agli Stati Uniti a rafforzare ulteriormente le sanzioni”. Giovedì Merz, prima di partire per Bruxelles, aveva parlato con Donald Trump. Si è detto convinto che “la posizione dell’amministrazione americana è cambiata” rispetto alla sicurezza europea. Sul commercio, Merz ha ribadito di volere un accordo “zero dazi”, ma allargato al riconoscimento reciproco degli standard tecnici. Giovedì Trump ha definito von der Leyen “fantastica” e ha auspicato di incontrarla “presto”.