
Emmanuel Macron e Donald Tusk (Ansa)
Editoriali
La nuova Europa di Macron e Tusk
Il leader francese e il leader polacco fifirmano a Nancy un trattato di cooperazione strategica che rafforza l’asse tra Parigi e Varsavia. Il patto rilancia la sicurezza europea e mira a integrare la Polonia nel motore franco-tedesco
Il presidente francese Emmanuel Macron oggi ha accolto il premier polacco Donald Tusk a Nancy per firmare un trattato di pace, cooperazione e sostegno reciproco nell’ambito della sicurezza. Il triangolo tra Francia, Polonia e Germania sta ridefinendo l’architettura della sicurezza europea e per la prima volta Parigi ha deciso di firmare un trattato con un paese con cui non è accomunato da un confine, come con la Germania, l’Italia e la Spagna, ma a cui è legato dall’urgenza di offrire una prospettiva credibile di futuro per la sicurezza in Europa. Tusk punta molto sul rapporto con la Francia, ha lavorato con cura al triangolo di Weimar, che prevede la collaborazione tra Varsavia, Parigi e Berlino, e ambisce a inserire la variabile polacca nel meccanismo del motore franco-tedesco che, con l’arrivo di Friedrich Merz alla cancelleria di Berlino, si sta scaldando di nuovo. Il trattato tra Macron e Tusk mostra anche che la Francia sta iniziando cambiare prospettiva e vede come indispensabile un suo avvicinamento a est.
I due leader hanno parlato di rafforzamento del fianco orientale dell’Europa, hanno assicurato che il nuovo trattato prevede assistenza reciproca nel caso in cui uno dei due paesi venga attaccato e Tusk non nasconde di volere la protezione dell’ombrello nucleare francese per la Polonia. Macron non ha escluso questa ipotesi, che verrebbe allargata anche alla Germania. Il rapporto fra Tusk, Macron e Merz è un messaggio anche alla Russia e serve a preparare l’Europa a una nuova ambizione di sicurezza. Non è un caso che l’incontro di Nancy si sia tenuto il 9 maggio, festa dell’Europa, e giorno in cui a Mosca il capo del Cremlino mette in mostra le sue capacità di guerra mentre sugli spalti espone le sue alleanze. Da Macron, Tusk e Merz può partire una nuova Europa, ma l’ambizione, per diventare davvero europea, ha bisogno di ampliarsi ad altri leader, non può rimanere il progetto visionario di tre paesi. Troppi paesi, però, fanno finta di nulla, sembrano fermi all’Europa del 2022.