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Editoriali
Il più grande incendio della storia di Israele brucia la parte centrale dello stato ebraico
Un incendio senza precedenti devasta Israele nel Giorno dell’Indipendenza. Netanyahu proclama lo stato di emergenza nazionale. La reazione di Hamas: dire ai palestinesi di “bruciare tutto”
Mentre lo Yom Hazicharon (Giorno del ricordo) terminava e iniziava lo Yom Hazamaut (Giorno dell’indipendenza) il più grande incendio della storia di Israele ha iniziato a bruciare la parte centrale dello stato ebraico. Il fuoco è partito da Mesilat Zion, il vento forte è riuscito a espanderlo fino alle terre attorno a Gerusalemme e il premier Benjamin Netanyahu ha proclamato lo stato di emergenza nazionale. Molti paesi si sono mobilitati per aiutare. Tutti gli eventi legati alle feste, che simbolicamente si alternano l'una dopo l’altra a sottolineare il continuo susseguirsi tra lotta, tragedia e libertà che segna la storia dello stato, sono stati cancellati e la grande cerimonia prevista per stasera, momento di inizio del Giorno dell’indipendenza, è stata trasmessa soltanto in televisione. Hamas ha reagito immediatamente dicendo ai palestinesi di “bruciare tutto” e i servizi di sicurezza dello Shin Bet hanno aperto un’inchiesta per capire se la natura dell’incendio sia stata dolosa: sono state arrestate tre persone.
Non sono soltanto la coincidenza con la festa e le dimensioni che hanno portato all’evacuazione di una larga parte del territorio centrale dello stato a rendere questo incendio importante e grave. Ma è la situazione di un paese che da sempre combatte per la sua sopravvivenza, che è stato attaccato dai terroristi di Hamas che hanno massacrato soprattutto civili, introducendosi nei kibbutz del sud con l’intento di uccidere, torturare e rapire. A Gaza sono ancora in ostaggio 59 israeliani, più di trenta sono morti. Hamas non cede a nessuna condizione se non a quella della sua sopravvivenza. Dopo l’attacco del 7 ottobre e la guerra dentro la Striscia vuole una ricompensa e un incoraggiamento a ripetere ancora le sue azioni. Da sempre Hamas cerca di scatenare la popolazione anche in Cisgiordania, il consenso aumenta, ma ancora non abbastanza. Adesso ha urlato di bruciare tutto mandando ancora una volta un segnale: la pace con Hamas è impossibile, arriverà soltanto dopo la sua definitiva sconfitta.