
in francia
Le Pen contro la politica europea sui migranti che piace a Meloni
Il Rassemblement national chiede al governo francese di rivolgersi alla Corte di Giustizia dell'Unione europea per rivedere l'accordo europeo sulla gestione dell'immigrazione
Alla vigilia del voto per le elezioni europee Marine Le Pen alza i toni sulle politiche dell'accoglienza e contesta il Patto sulla migrazione e l'asilo adottato definitivamente dal Consiglio europeo il 14 maggio. Un accordo, quello raggiunto tra i 27, considerato molto migliorativo rispetto alle precedenti regole dalla premier italiana Giorgia Meloni, che ha rivendicato di aver svolto un ruolo cruciale nel riportare l'argomento al centro dell'agenda politica europea. Il meccanismo prevede che, in caso di forte pressione migratoria, la Commissione possa chiedere agli stati membri di accogliere e fornire assistenza finanziaria o materiale ai richiedenti asilo per distribuire meglio gli oneri tra i ventisette.
Per il Rassemblement National, la procedura di ricollocazione dei migranti prevista dal patto impedisce agli "stati membri di assicurare le loro funzioni essenziali" di "mantenimento dell'ordine pubblico" e minaccia la "politica sociale" con spese troppo alte per i contribuenti. Per questo il partito guidato da Marine Le Pen ha chiesto al governo francese di rivolgersi alla Corte di Giustizia dell'Unione europea sulla base di un articolo della Costituzione francese secondo cui bastano 60 firme di parlamentari per poter procedere contro un atto legislativo europeo per violazione del principio di sussidiarietà.
Quando il patto è stato approvato dal Parlamento europeo i partiti della destra sovranista e dell’estrema destra europea – gli italiani della Lega, i francesi del Rassemblement national, i polacchi del PiS, gli ungheresi di Fidesz – hanno votato contro, denunciando fantasiose “politiche immigrazioniste europee”. L’eccezione è FdI, che ha votato in modo confuso: “Sì”, “no” e astensione a seconda del regolamento, anche se il governo Meloni aveva sostenuto tutto il pacchetto. All'indomani dell’accordo del 20 dicembre, quando Consiglio Ue e Parlamento avevano trovato la quadra, il ministro Matteo Piantedosi aveva dichiarato: “Il Patto è un grande successo per l’Europa e per l’Italia che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani”.
Oggi né Lega né FdI hanno commentato la decisione del Rassemblement national, che i sondaggi danno sopra al 30 per cento.