Prima dell’alba, nel giorno dell’ottantacinquesimo compleanno della Guida suprema Ali Khamenei, Israele ha lanciato, senza rivendicarlo, un attacco molto limitato contro la base più importante dell’aeronautica iraniana nella zona di Isfahan. Le difese aeree di Teheran sono entrate in funzione e nei cieli bui si è vista una breve sequenza di bagliori seguita dal rumore di tre esplosioni. Gli aeroporti del paese hanno chiuso soltanto per poche ore perché le autorità hanno rassicurato quasi subito: non ci sono danni, non ci sono vittime, l’attacco è finito. Da quel momento la televisione e le agenzie di stampa hanno fatto fronte comune per dimostrare che nelle zone colpite la vita procedeva tranquilla come in un giorno qualsiasi e per sostenere che l’attacco fosse stato condotto con droni quadricotteri talmente piccoli da stare in una mano. Il raid è stato soprannominato: “Un attacco di zanzare”.
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