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Dopo il 7 ottobre

8 marzo, che orrore. Da Parigi a Berlino, le donne ebree aggredite e messe in salvo dalla polizia

Giulio Meotti

In Francia e in Germania insulti e spintoni contro chi, in occasione della festa della donna, ha osato ricordare le vittime israeliane del 7 ottobre

“Le donne iraniane sono state eclissate dai filo-palestinesi” scrive Qanta Ahmed sul Telegraph, contro l’8 marzo antisraeliano. “Dov’è l’occidente woke quando le donne iraniane hanno bisogno del suo sostegno?”. Era nella Marienplatz di Monaco, agghindata di bandiere palestinesi, mentre le bandiere israeliane erano bandite. Insulti e spintoni contro le donne ebree che osavano ricordare le vittime israeliane del 7 ottobre, compresa la presidente della comunità ebraica di Monaco, Charlotte Knobloch, sopravvissuta alla Shoah. Stesse scene a Parigi. Insulti, aggressioni, minacce e lanci di proiettili di gomma: alla fine i collettivi filo israeliani sono stati esfiltrati dalla polizia. Racconta Mélanie Pauli-Geysse di No Silence: “Abbiamo potuto camminare solo pochi minuti prima di essere portate via”. Sull’Express, Sarah Barukh racconta: “Con noi c’erano iraniane, afghane, pakistane, yazide, tutte assieme contro l’apartheid sessuale islamista”. E Patrick Desbois, il sacerdote cattolico che dopo le fosse comuni naziste si è dato alla ricerca di quelle yazide in Iraq. 


Intanto, lo scrittore algerino Kamel Daoud sul Point scrive che nessun media o femminista si sta filando le testimonianze della famiglia di Abu Bakr al Baghdadi, il califfo di Daesh. La figlia, le mogli, le schiave sessuali sono intervistate sulla tv sauditae. “Nessun rilancio su giornali o piattaforme, nessuna eco” scrive Daoud. “Il neofemminismo occidentale, sgretolato nei particolarismi, è indifferente di fronte a questa scena ‘musulmana’ dove sfila la condizione di milioni di donne”. 


Corinne Rey, in arte “Coco”, costretta dai fratelli Kouachi ad aprire la sede di Charlie Hebdo dove stermineranno i suoi colleghi, su Libération ha pubblicato un disegno per l'inizio del Ramadan. Ha ricevuto foto dei Kouachi armati di kalashnikov. Nel disegno incriminato di Coco si vede un palestinese che corre dietro ai topi e viene fermato da un uomo vestito in djellaba: “Non prima del tramonto!”. Quest’islamofoba!

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.