Viktor Orban - foto Ansa

Editoriali

I dubbi sui nuovi arrivati nel gruppo dei Conservatori e riformisti europei

Redazione

La famiglia degli Ecr ha iniziato un processo di allargamento, con l'entrata di Viktor Orbán ed Éric Zemmour. Dove vuole andare il gruppo con questi nuovi reclutamenti? Servono risposte

La famiglia dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) ha intrapreso un progetto di allargamento, vuole arrivare più forte e più numerosa alla formazione del nuovo Parlamento e ha previsto l’ingresso dei deputati di Fidesz, il partito di Viktor Orbán che, dopo essere uscito dai popolari nel 2021, era alla ricerca di un nuovo gruppo europeo. Ecr, inoltre,  ha già incluso un deputato di Reconquête!, il partito francese fondato da Eric Zemmour. Se Fidesz può portare in dote un numero cospicuo di deputati, ora sono tredici, Reconquête! non porta nulla in dote, se non le sue posizioni nazionaliste, di estrema destra, antiatlantiste e putiniane. L’euroscetticismo dentro al Parlamento europeo se lo sono sempre conteso Ecr e Identità e democrazia (Id), con tratti e posizioni molto diversi. Per esempio: se i conservatori non hanno mai messo in dubbio il loro posizionamento internazionale, la loro fiera appartenenza all’Alleanza atlantica, Id ha sempre ospitato partiti putiniani per ideologia e legami.

L’ingresso di Orbán e di Zemmour in Ecr pone molti interrogativi: è Ecr che sta cambiando pelle o sono Fidesz e Reconquête! disposti a farlo e pronti a rinunciare alle loro posizioni internazionali? Le posizioni dei deputati ungheresi e francesi riguardo alla guerra in Ucraina sono sempre state opposte a quelle di Ecr, tanto opposte da essere inconciliabili e la convivenza sembra impossibile, a meno che qualcuno non cambi idea. Finora è stato il PiS polacco, atlantista e antirusso per costituzione, a dare forma ai conservatori, a tal punto da sembrare in grado di influenzare anche la politica estera di Fratelli d’Italia. I pesi e i contrappesi, con il PiS non più al governo in Polonia, dentro a Ecr stanno cambiando. Il rischio è che la fiducia che i conservatori  avevano conquistato su valori e battaglie quali solidarietà all’Ucraina e  atlantismo si confondano e si annacquino se l’arrivo dei nuovi deputati non sarà accompagnato da una chiara abiura del putinismo.

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