Editoriali
Follie scozzesi. Una legge per processare i genitori contrari al cambio di sesso dei figli
In Scozia è polemica per la proposta di legge sul divieto delle “terapie di conversione”. Il tentativo è quello di trasformare tutte le mamme e i papà dubbiosi in “omofobi e conservatori”
Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese per un decennio, era già caduta su una semplice questione di biologia da scuola elementare. “Esistono i maschi e le femmine”? Niente male per la prima donna leader scozzese che aveva presentato il suo paese come “un posto femminista in cui vivere”. Ma Sturgeon aveva sostenuto una politica che riduceva la femminilità a un “sentimento”. E le è costato caro. Un atto legislativo approvato dal Parlamento scozzese, poi impugnato da Londra, consentiva a chiunque di cambiare genere sessuale in base alla propria volontà personale, senza alcuna diagnosi medica e in pochissimo tempo. “Le donne trans sono donne!”, aveva proclamato Sturgeon. Avevamo finalmente eliminato gli sciocchi vincoli della biologia. Quanto eravamo progressisti!
Ora è polemica in Scozia per la proposta di legge sul divieto delle “terapie di conversione” per “cambiare o sopprimere l’orientamento sessuale o l’identità di genere” dei minori, la cui imposizione diventerà un reato. Voluta dal partito nazionalista scozzese Snp al governo, la bozza è stata messa in consultazione. Ma la definizione di “terapia di conversione” è talmente vaga che i genitori che negheranno il cambiamento di sesso ai figli minori, esercitando la patria potestà, potrebbero rischiare fino a sette anni di carcere. Le pratiche di conversione “non hanno alcun posto” in Scozia, ha dichiarato la ministra per la Parità Emma Roddick, spiegando di voler fare da apripista nel Regno Unito. Tutto bellissimo, salvo che finiranno per criminalizzare i genitori o attentare alla libertà di parola. Il tentativo è quello di trasformare tutte le mamme e i papà dubbiosi in “omofobi e conservatori”, quando sono soltanto genitori che in assoluta buona fede sono in apprensione per i propri figli sessualmente confusi, come il governo super woke di Scozia.
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