Claudine Gay, ex rettrice di Harvard - foto Ansa

Editoriali

Ha ceduto la diga di Harvard: si è dimessa la rettrice Claudine Gay

Redazione

Era accusata di plagio e di aver fatto troppo poco, se non niente, per contrastare l'ondata di antisemitismo che stava crescendo nel campus. L'istituto ha dato la notizia ieri

Non era il primato che ci si aspettava. Appena sei mesi fa era stata scelta come prima donna di colore e seconda donna a guidare Harvard, ma la sua sarà soprattutto ricordata come la presidenza più breve della storia dell’Università. Claudine Gay si è dimessa. Lo ha comunicato l’università, che fino a ieri ha continuato a difenderla. Poche settimane fa il board di Harvard aveva diffuso un comunicato di sostegno “alla leadership della presidente Gay” confermando “la fiducia nel fatto che sia la leader giusta per aiutare la nostra comunità a guarire e ad affrontare le gravissime questioni sociali che stiamo affrontando”. È una sconfitta clamorosa per tutta l’università. Le dimissioni di Gay arrivano al culmine di crescenti accuse di plagio per  i suoi lavori scientifici, inizialmente smentite dall’Università e poi parzialmente ammesse, che sono spuntate fuori dopo l’indignazione per l’incapacità di dare risposte alla montante ondata di antisemitismo nel campus.

Prima l’imbarazzante silenzio dopo la pubblicazione, subito dopo l’attacco terroristico di Hamas, di un comunicato con cui 33 organizzazioni studentesche hanno accusato “il regime israeliano” di essere “interamente responsabile di tutte le violenze in corso”. E dopo la disastrosa testimonianza al Congresso del 5 dicembre, che ha fatto il giro del mondo, in cui  alla ripetuta domanda se all’università di Harvard invocare il genocidio degli ebrei sia considerato o meno bullismo o aggressione, la presidente Gay ha risposto: “Dipende dal contesto”. L’invocazione del primo emendamento da parte del vertice di un’università che è ultima nelle classifiche sul free speech nei campus ha alimentato un’ondata di proteste e indignazione perché la tolleranza verso l’antisemitismo è apparsa un evidente doppio standard. La Harvard corporation ha cercato strenuamente di difendere una nomina simbolo di diversità e inclusione, ma alla fine la diga ha ceduto.

Di più su questi argomenti: