le spie di mosca

Spionaggio e non solo. Scholz aumenta la sicurezza contro i servizi russi

Daniel Mosseri

Protezione dallo spionaggio russo. E' questo il senso del progetto di riforma dei servizi segreti tedeschi (Bnd) avanzato dal gabinetto del cancelliere. A spingere la maggioranza alla riforma è stato l'ennesimo caso di una presunta talpa infiltrata tra gli 007

Protezione dallo spionaggio russo. E’ questo il senso del progetto di riforma dei servizi segreti tedeschi (Bnd) avanzato dal gabinetto del cancelliere Olaf Scholz. A spingere la maggioranza semaforo a modificare le leggi che regolano la trasmissione dei dati da e verso il Bnd è stato l’ennesimo caso di una presunta talpa infiltrata proprio tra le file del Bundesnachrichtendienst. Era il 21 dicembre del 2022 quando un dipendente dei servizi, identificato come Carsten L., venne fermato con l’accusa di aver raccolto i dati Gps dei sistemi missilistici a lancio multiplo Himars e dal sistema di difesa aerea Iris-T ceduti da Berlino a Kiev. Dati che Carsten collezionava e che passava al collega Arthur E., responsabile invece della trasmissione dei dati a Mosca.

 

Nel 2014 Angela Merkel si infuriò con l’amico Barack Obama dopo che venne svelato come l’agenzia statunitense Nsa avesse tentato di mettere sotto controllo il traffico di dati del cellulare della cancelliera con l’aiuto – vatti a fidare dei vicini di casa – della Servizio per le informazioni della Difesa (Forsvarets Efterretningstjeneste) della Danimarca. Bagatelle fra alleati: il vero pericolo resta quello delle lunghe orecchie russe, con Berlino che si conferma capitale dello spionaggio reciproco est-ovest. Ad agosto del 2021 a essere arrestato fu David Smith, un dipendente dell’ambasciata britannica nella capitale tedesca accusato di passare informazioni riservate a Mosca. Estradato a Londra, lo scozzese Smith è stato condannato a 13 anni e due mesi per tradimento avendo svelato, fra l’altro, l’identità di un agente britannico che aveva operato in Russia.

 

Secondo il progetto licenziato dal governo, il Bnd potrà andare a caccia di talpe effettuando con più facilità controlli su persone non sospette, le loro borse e veicoli. In caso di sospetto, anche i dispositivi privati, come gli smartphone, potranno essere passati al setaccio. “Possibili attività di spionaggio da parte di altri servizi segreti dovrebbero essere identificate tempestivamente attraverso i controlli”, si legge nel progetto. Che ha fatto storcere la bocca alla sinistra socialcomunista (Die Linke) come pure a qualche deputato della Fdp, il partito liberale terza gamba della maggioranza. Ma la sicurezza nazionale non passa solo dal rafforzamento dei servizi: anche l’architettura gioca la sua parte. 

 

Nel 2014 l’Nsa provò a spiare Merkel dal tetto dell’ambasciata americana a Berlino, la cui cancelleria dista pochi metri dalla Porta di Brandeburgo. Berlino è fatta così: l’ambasciata svizzera, per esempio, sorge proprio a ridosso della cancelleria federale. Molta più paura fa l’ambasciata della Federazione russa, che si affaccia sulla centralissima Unter den Linden. Se la cancelleria russa è molto vicina al Bundestag, i suoi dirimpettai sul viale più famoso di Berlino sono centinaia di funzionari del Parlamento tedesco impiegati presso la Elisabeth-Selbert-Haus e la Helene-Weber-Haus. Vicinissima è anche la Dorotheenstraße, sede del palazzo che ospita l’Ufficio informazioni del governo federale. Senza dimenticare i tanti deputati che hanno affittato uno studio in zona per non allontanarsi troppo dal Bundestag.

 

I russi, insomma, hanno la propria missione diplomatica in uno snodo strategico dell’architettura della democrazia tedesca. Se a questo si aggiunge che solo in Germania sono attive centinaia di spie di Mosca inquadrate nel Servizio informazioni estero (Svr), nel Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (Fsb) e nella Direzione generale per le informazioni militari (Gru) si capisce perché alcuni mesi fa la responsabile Sicurezza della Spd, Gabriele Katzmarek, ha annunciato che presso gli edifici prospicienti la grande ambasciata russa sono state installate delle pellicole protettive antintercettazioni. Funzionano? Nessuno lo può dire. Di certo la presenza di tante missioni diplomatiche non aiuta il lavoro dei tedeschi. Ma neppure quello dei funzionari degli altri paesi. Nella centralissima ambasciata americana, per esempio, le finestre non si possono proprio aprire “per motivi di sicurezza”.

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