Sulla guerra tra Israele e Hamas, i politici tedeschi non ne stanno sbagliando una

Claudio Cerasa

Il 7/10 non si rimuove. Con l’antisemitismo non si scherza. Chi processa Israele è fuori dalla realtà (Greta compresa). Elogio dei politici tedeschi, da Ursula von der Leyen al presidente Steinmeier, dalla ministra Baerbock ai Grünen Ricarda Lang e Robert Habeck, fino al cancelliere Olaf Scholz

Bisogna dire la verità: i tedeschi, in questa guerra, non ne stanno sbagliando una. Non ne sta sbagliando una la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che anche a costo di far impazzire la metà dei suoi commissari europei e il presidente del Consiglio europeo interpreta da un mese una linea perfetta: Israele ha il diritto di difendersi, Hamas non ha il diritto di usare i civili come scudi umani, l’Europa deve dare tutto il sostegno possibile all’autodifesa di Israele.

  

Perfetta Ursula, ma perfetto anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, socialdemocratico, che giusto la scorsa settimana ha detto: “Non tollereremo l’antisemitismo nel nostro paese: né vecchio né nuovo, né cristiano né musulmano, né di sinistra né di destra. Chi vive e vuole vivere in questo paese deve rispettare le regole di convivenza pacifica. Chi vive in Germania deve conoscere Auschwitz e assumersi la responsabilità che ne deriva: proteggere la vita ebraica in Germania è un dovere dello stato e una responsabilità civica”. Israele siamo noi, giusto, perfetto.

  

Perfetto Steinmeier e perfetta anche la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, che da diverse settimane offre delusioni cocenti a tutto il popolo pacifista, desideroso di scaricare sull’aggredito le responsabilità della guerra. “Dire mai più, per me, come tedesco, significa che non avremo pace sapendo che i nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto sono ora tenuti in ostaggio dai terroristi a Gaza. Per la Germania, la sicurezza di Israele non è negoziabile. Come ogni altro stato al mondo, Israele ha il diritto di difendersi dal terrorismo nel quadro del diritto internazionale”.

  

Perfetta Baerbock, come detto, e ancora meglio, se possibile, altri due Verdi di primo livello. Perfetto l’ex leader dei Grünen, Robert Habeck, attuale vicecancelliere tedesco, che ha messo sotto accusa i professionisti della minimizzazione del 7 ottobre con parole perfette. “Mentre grandi ondate di solidarietà si manifestano, ad esempio, in occasione di attacchi razzisti, la solidarietà diventa subito fragile quando si tratta di Israele. Si dice che il contesto è complesso. Ma la contestualizzazione non deve portare alla relativizzazione. La portata delle manifestazioni islamiste a Berlino e in altre città tedesche è inaccettabile e richiede una risposta politica dura. Questa risposta è necessaria anche da parte delle associazioni musulmane. Alcune hanno preso chiaramente le distanze dalle azioni di Hamas e dall’antisemitismo e hanno cercato il dialogo. Ma non tutte: alcune sono state troppo esitanti, e nel complesso sono state troppo poche”.

  

Perfetto Habeck e semplicemente perfetta, fenomenale, anche l’altra leader dei Verdi, Ricarda Lang. La storia forse la conoscete già. Due giorni fa, Lang ha accusato Greta Thunberg di essersi comportata in modo indecente verso Israele. A ottobre Greta  aveva invitato i suoi follower a scioperare per mostrare solidarietà ai palestinesi, senza fare alcun riferimento allo sterminio compiuto da Hamas il 7 ottobre. La Lang ha definito “indecenti” le parole di Greta. Ha detto che Greta “ha screditato se stessa come volto del movimento per il clima” e ha “abusato della preoccupazione assolutamente necessaria e giusta della protezione del clima per una posizione unilaterale sul conflitto israelo-palestinese”. E contestualmente anche la capa tedesca di Fridays for Future ha detto che Greta “non rappresenta Fridays for Future Germania”.

  

E come se non bastasse tutto quello che vi abbiamo appena detto per amare alla follia i principali leader tedeschi ieri il cancelliere Olaf Scholz: “Israele è un paese impegnato nel rispetto dei diritti umani e delle leggi internazionali e agisce di conseguenza. Ed è per questo che le accuse mosse contro Israele sono assurde e su questo non ci possono essere dubbi”. Il 7 ottobre non si rimuove. Con l’antisemitismo non si scherza. Contestualizzare uguale minimizzare. E usare la popolarità maturata con le battaglie per il clima per delegittimare Israele è inaccettabile. Viva i tedeschi.

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.