I missili di Hamas su Israele. Attacco senza precedenti per dimensioni ed estensioni

Giulio Meotti

Cellule terroristiche si sono infiltrate in territorio israeliano. L'esercito di Tel Aviv è in stato di guerra e ha lanciato l’operazione “Iron Swords”. Il primo ministro Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant hanno mobilitato la riserva

A trent’anni dagli accordi di Oslo, a cinquanta dalla guerra dello Yom Kippur e con nell’orizzonte la storica pace con l’Arabia Saudita, ieri Hamas ha lanciato contro Israele la più impressionante escalation terroristica da quando ha preso il potere a Gaza nel 2007. 

Una raffica di missili, 2.200, si è abbattuta in poche ore sul sud e sul centro di Israele, inclusa Gerusalemme, dove le sirene hanno suonato più volte. L'esercito è in stato di guerra e ha lanciato l’operazione “Iron Swords”. Il primo ministro Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant hanno mobilitato la riserva. Dichiarata una “situazione speciale di sicurezza” sul fronte interno di Israele, entro un raggio di ottanta chilometri dalla Striscia di Gaza. Razzi su Tel Aviv, Rishon Lezion, Holon e Bat Yam. 

Cellule terroristiche si sono infiltrate in territorio israeliano. A Sderot, terroristi di Hamas si sono scontrati per le strade con i soldati di Tsahal. Hanas annuncia il rapimento di soldati e civili israeliani. Mohammed Deif, comandante militare di Hamas, parla del “giorno della grande rivoluzione”, chiedendo agli arabi israeliani e ai paesi vicini a unirsi alla guerra. 

Gli attacchi di oggi non hanno precedenti per dimensioni ed estensione. Hamas ha già tentato di infiltrarsi in passato, ma la barriera e la sicurezza del confine di Gaza finora avevano generalmente impedito tali tentativi. I video mostrano la caduta della barriera sud d’Israele. 
I rappresentanti sostenuti dall’Iran, come la Jihad islamica palestinese e Hezbollah, sono stati relativamente silenziosi nelle loro minacce e attività negli ultimi giorni. Era la quiete prima della tempesta. Mentre resta da vedere come continuerà a svolgersi questo attacco e quale sarà la risposta complessiva di Israele (alle 13 Netanyahu riunisce il gabinetto di guerra), è chiaro che Hamas e i gruppi terroristici a Gaza hanno cercato stavolta di dettare il ritmo del conflitto, tentando di togliere tale decisione a Israele. L’Iran sostiene i terroristi a Gaza ed è possibile che l’attacco possa essere l’inizio di altre mosse da parte dell’Iran e della sua rete di terroristi nella regione.

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  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.