editoriali
Zelensky si preoccupa di sfuggire agli attentati, Putin alle elezioni
I servizi ucraini hanno arrestato una spia che doveva indicare a Mosca la posizione del presidente di Kyiv, che i russi pianificavano di colpire con un attacco aereo. Intanto il Cremlino potrebbe non tenere le elezioni: sono solo scartoffie burocratiche, dice
Il Servizio di sicurezza interna dell’Ucraina, noto con l’acronimo Sbu, ha annunciato di aver arrestato una donna che proviene da Ochakov, vicino Mykolaïv, regione dell’Ucraina meridionale che subisce frequenti bombardamenti, con l’accusa di aver spiato per conto dei russi. Il suo compito era raccogliere informazioni sugli spostamenti di Volodymyr Zelensky, coordinate esatte che sarebbero servite a rendere rintracciabile e quindi vulnerabile il presidente ucraino, che i nemici pianificavano di colpire con un attacco aereo. A fine luglio Zelensky si sarebbe dovuto recare a Mykolaïv, ma la Sbu aveva già ottenuto le informazioni sulle “attività sovversive” e quindi aveva adottato misure di sicurezza. Secondo i servizi, la donna sarebbe stata colta addirittura in flagrante, mentre cercava di trasmettere le informazioni su Zelensky e anche sull’ubicazione di alcuni depositi di munizioni. All’inizio dell’invasione, uno dei compiti dell’esercito russo era eliminare il presidente ucraino, i sabotatori si aggiravano per Kyiv con l’obiettivo di favorire il lavoro dei militari: gli attentati ai quali Zelensky sarebbe sfuggito vanno dai tre ai dodici. Dall’inizio dell’invasione Zelensky rimane un bersaglio, alla sua leadership Mosca lega anche la resistenza dell’esercito e della popolazione, che lo sostiene.
Chi invece percepisce di essere sempre meno sostenuto è Vladimir Putin, che il prossimo anno vorrebbe ottenere un sesto mandato presidenziale. Lunedì il suo portavoce, Dmitri Peskov, ha detto che il capo del Cremlino potrebbe decidere di non tenere le elezioni perché “ovviamente” le vincerebbe. E secondo il Cremlino, così ha detto Peskov, il voto altro non è che un insieme di scartoffie burocratiche, mica democrazia. Anche in Ucraina si dovrebbe votare il prossimo anno, ma la guerra rende questo voto impossibile. La differenza tra i due presidenti, Putin e Zelensky, in prossimità di un voto, però balza all’occhio: il primo si vuole nascondere dai suoi cittadini, il secondo si deve nascondere dai suoi invasori.
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