Anche Stalin era radicalmente e profondamente triste, e i sintomi della paranoia gareggiavano in lui con il carisma e l'astuzia politica totale. Non bisogna sottovalutare il fondo nichilista e tragico di una mentalità
Putin è un uomo triste, si è infilato in un’impresa ancora più triste di lui, nel senso della tristizia e dell’inumano, e questo da molto prima dell’Ucraina, dai tempi della Cecenia e del veleno a Londra almeno, ma questa tristezza, tradotta in sintomi paranoici e in megalomania, può essere un suo punto di forza. Anche Stalin era un georgiano radicalmente e profondamente triste, e i sintomi della paranoia gareggiavano in lui con il carisma e l’astuzia politica totale, quella dell’eliminazione fisica preventiva di ogni possibile avversario, specie se interno. Non si può dire che le sue tecniche di mobilitazione intrecciate con le purghe e altri crimini politici di primo livello, e sistematici, non abbiano dato filo da torcere a chi gli si è parato davanti.
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