Foto di Paolo Giandotti, US Quirinale, via Ansa 

Editoriali

Un Mattarella da ricordare: "Quello che sta accadendo in Iran supera ogni limite"

Redazione

Ragioni per non liquidare le parole esemplari contro il regime degli ayatollah. Una denuncia netta, di rilievo, visto il silenzio delle istituzioni occidentali. E un'indicazione sulla strada da seguire oltre le convenienze immediate

Il presidente della Repubblica, nel messaggio inviato de giorni fa alla conferenza degli ambasciatori (cui non ha potuto partecipare di persona a causa del Covid), si è espresso in modo netto sulla situazione in Iran. “Al centro di questo sistema di valori – ha detto in riferimento alle ragioni per cui sta insieme la comunità atlantica – vi è la dignità umana e il rispetto della persona, che oggi vediamo invece in tante parti del mondo calpestato. Quanto sta accadendo in queste settimane in Iran supera ogni limite e non può, in alcun modo, essere accantonato”.

 

L’accusa al regime degli ayatollah è esplicito, ma non meno evidente è la preoccupazione, per non dire la denuncia, per una comunità internazionale che sembra diventata afasica di fronte alla tragedia di una popolazione sottoposta a forme di oppressione intollerabili. Sergio Mattarella non ama le pose ieratiche e il protagonismo, segue per carattere e per interpretazione del proprio ruolo uno stile sobrio e privo di sussulti emotivi. Anche per questo la nettezza della denuncia, non molto valorizzata, appare particolarmente sentita e assume un rilievo particolare se confrontato col sostanziale silenzio delle principali istituzioni occidentali.

 

Naturalmente della tragedia iraniana parlano i mezzi di informazione, ma le prese di posizione dei responsabili politici sono rare e stentate. Si capiscono forse le ragioni di questo “riserbo” se si pensa alla gravità dei problemi energetici, ma quello che è comprensibile non vuol dire che sia giustificabile. Infatti non lo è e Mattarella ha saputo e voluto dirlo alto e chiaro. Grazie presidente: con poche ma importanti parole ha fatto di più per dare all’Italia un ruolo nel confronto internazionale di tante chiacchiere “sovraniste”. E’ questo il modo giusto per distinguersi, indicando la strada di una lotta comune per i principi che stanno alla base delle alleanze, senza piegarli a solo presunte ma comunque miopi convenienze immediate.

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