Editoriali

Le legislative sono state una battuta d'arresto ma non una catastrofe per Macron

Redazione

A leggere i titoli dei giornali, immediatamente dopo l’esito delle elezioni parlamentari, si sarebbe stati indotti ad attendersi una reazione isterica dei mercati. In realtà non è successo. Perché il sistema semipresidenziale francese assicura al presidente vasti poteri e la somma delle liste di Mélenchon e di di Marine Le Pen non arriva alla maggioranza

A leggere i titoli enfatici dei giornali, non solo italiani, immediatamente dopo l’esito delle elezioni parlamentari francesi, si sarebbe stati indotti ad attendersi una reazione isterica dei mercati, un crollo della Borsa di Parigi, magari persino un sensibile deprezzamento dell’euro. In realtà non è capitato niente di tutto ciò, anzi, sia i titoli francesi sia il cambio della moneta europea sono migliorati nei due giorni successivi all’esito elettorale così “sconvolgente”, per poi seguire l’andamento altalenante più o meno come le altre borse europee. Il fatto è che gli investitori sanno distinguere tra l’impressionismo mediatico e la realtà dei fatti.

In primo luogo il sistema semipresidenziale francese assicura al presidente vasti poteri, assai superiori a quelli del governo che dipende dal Parlamento. Inoltre, nonostante il successo della sinistra e della destra, la somma delle liste di Mélenchon e di quelle di Marine Le Pen (che peraltro sono agli antipodi e non possono né vogliono collaborare tra loro) non arriva alla maggioranza, mentre in Parlamento ci sono formazioni, dai gaullisti agli indipendenti, in gran parte socialisti che non hanno accettato la guida trotzkista della sinistra, che dopo una prima fase polemica (che potrebbe colpire il governo in carica ma non Macron) possono collaborare con il partito del presidente e hanno tutto l’interesse a farlo per evitare di essere fagocitati dalla sinistra e dalla destra estreme. Questo non significa che non è capitato nulla: la mobilitazione elettorale che aveva confermato Emmanuel Macron all’Eliseo si è rattrappita in poche settimane, lasciando spazio alla stanchezza e all’astensionismo. Su questo bisognerà che Macron rifletta, impegnandosi un po’ di più a dare risposte ai problemi che assillano i francesi come tutti gli europei. Però un conto è una battuta d’arresto che nasce da errori e sottovalutazioni dello spirito pubblico, tutt’altro la catastrofe irreparabile di cui abbiamo letto.