festa dell'innovazione

Di Lorenzo (direttore Die Zeit): "Scholz non si espone sulla guerra. Teme il giudizio internazionale"

Il capo del settimanale tedesco ha parlato della differenza tra media tedeschi e italiani: "Da noi gli altoparlanti della propaganda russa non vengono invitati". Sul cancelliere: "E' rigoroso nei suoi discorsi, ma poi nell'applicazione della strategia è più tentennante"

Redazione

"Abbiamo cercato di non essere politicamente di parte: essere politicamente di parte ha una conseguenza importante ovvero che si perde credibilità su alcuni temi". Lo ha detto Giovanni di Lorenzo, direttore dal 2004 del Die Zeit, intervistato da Paola Peduzzi, nel corso della festa dell'Innovazione del Foglio. Di Lorenzo ha spiegato come il mondo editoriale tedesco stia trattando il tema della guerra in Ucraina. C'è una polarizzazione tra le parti come in Italia? "Noi siamo liberali cioè andiamo verso quella grande fetta di popolazione che fa fatica a sentirsi rappresentata in una parte o in un'altra quindi noi, in quanto media, andiamo verso quel pubblico che non urla né destra né sinistra."

Di Lorenzo ha poi spiegato in che modo viene dato spazio ai rappresentanti della propaganda russa: "La differenza con i media italiani è che coloro che si capisce che sono solamente l'altoparlante della propaganda russa da noi non vengono invitati. Ci sono servizi su di loro ma non viene data loro la mezz’ora in televisione per spiegare la propaganda di guerra di Putin. Questo non viene fatto né nelle tv di stato né in quelle private". 

Il direttore del settimanale si è poi esposto sulla linea della politica tedesca sulla guerra: "Il cancelliere Scholz è rigoroso nei suoi  discorsi, ma poi nell’applicazione della strategia è più tentennante. Il motivo è che la Germania ha paura di tornare in prima linea, temendo il giudizio internazionale. Scholz deve considerare il trauma della guerra, dei profughi, tutte questioni che la Germania aveva rimosso. Chi è più deciso al riarmo e al supporto della guerra è il partito dei Verdi. Scholz è attento con le parole, non dice che deve vincere l’Ucraina: continua a dire che la Russia non deve vincere e l'Ucraina non deve perdere. La differenza sta tutta qui."

Di Lorenzo ha poi concluso rimanendo nel campo politico: "Nei fatti, se venisse intervistato il cancelliere Scholz, direbbe che la Germania è in prima linea nel riarmo ucraino. In realtà stanno riscuotendo più successo il vice cancelliere Robert Habeck  e alla ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che stanno facendo un lavoro molto convincente soprattutto perché dicono le cose in modo chiaro."