Editoriali

L'Unione europea non legittimi Maduro 

Redazione

Finte elezioni in Venezuela il 21 novembre, meglio stare alla larga

Sono arrivati in Venezuela i primi tre eurodeputati della delegazione che dovrà osservare le elezioni regionali del prossimo 21 novembre, ma il Partito popolare europeo ha annunciato che non parteciperà. Per la prima volta dal 2018 presenta candidati il settore dell’opposizione che fa capo a Guaidó, per via del negoziato col governo che era stato iniziato in Messico a mediazione norvegese. Ma lo stesso Maduro lo ha interrotto dopo l’estradizione negli Stati Uniti del suo faccendiere Alex Saab, e nel frattempo la repressione è aumentata, tant’è che la Corte penale internazionale ha ora deciso di aprire un procedimento contro Maduro per crimini di lesa umanità. E il numero due del regime Diosdado Cabello si è messo addirittura a minacciare gli osservatori internazionali. “Queste elezioni servono solo a convalidare il regime di Maduro, che continua a violare sistematicamente i diritti umani”, dice il Ppe. “Il regime  è stato condannato in numerose occasioni dal Parlamento europeo, che inoltre non riconosce gli organi emersi dai processi elettorali fraudolenti tenutisi in Venezuela negli ultimi anni”. Il Ppe critica Borrell per avere deciso di inviare una delegazione, malgrado il rapporto contrario del Servizio europeo per l’azione esterna.


Lo stesso giorno, del fenomeno Maduro si occupava anche l’Economist, elencando i “sei modi” in cui continua a stare aggrappato al potere malgrado un’economia contratta del 75 per cento, 6 milioni di venezuelani scappati e un’approvazione che nei sondaggi non va oltre il 15 per cento. Dopo l’avere “continuato ed esteso la sovversione delle istituzioni iniziata da Chávez”, rafforzato il controllo sui media, epurato le Forze armate degli elementi critici grazie alla sorveglianza dei servizi cubani, premiato i militari favorevoli con ogni sorta di sfacciate prebende, accettato la dollarizzazione dell’economia, c’è appunto una accettazione  formale della democrazia, che però è ignorata quando dà risultati non graditi.

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