C'è un processo a Miami che terrorizza Maduro

Maurizio Stefanini

Alex Saab, imprenditore colombiano e grande alleato del regime di Caracas, è stato arrestato a Capo Verde ed estradato negli Stati Uniti. A suo carico ci sono molte accuse e il dittatore venezuelano ha paura che decida di collaborare

“Raccomando Alex Saab nelle mani di Dio e ci sarà Giustizia, perché ci sarà verità”, ha detto domenica Nicolás Maduro in diretta tv, leggendo un passo della Bibbia. Oggi Saab è apparso davanti a un tribunale di Miami. Faccendiere colombiano di origine libanese, moglie italiana, è stato accusato di essere un prestanome del presidente venezuelano e di altri pezzi grossi del regime, attraverso una rete di imprese fantasma estese tra Emirati Arabi Uniti, Turchia, Hong Kong, Panama, Colombia e Messico. E di avere a sua volta intascato almeno 350 milioni di dollari su progetti del governo venezuelano per fornire case e generi alimentari alla popolazione. E di avere aiutato il regime ad aggirare sanzioni internazionali, in accordo con Russia, Iran e Turchia. E di avere riciclato denaro sporco. Il 12 giugno del 2020, su richiesta degli Stati Uniti all’Interpol, era stato arrestato a Capo Verde, dove era in scalo tecnico dopo aver trattato in Iran uno scambio tra oro e benzina.

  

Dopo 16 mesi di ricorsi e controricorsi, sabato è stato infine estradato negli Stati Uniti. A parte leggere la Bibbia e protestare, Maduro ha risposto con una raffica di rappresaglie: ordine di arresto per il giornalista Roberto Deniz, dalle cui indagini erano partite alcune delle accuse; detenzione nel famigerato carcere El Helicoide di sei ex-gerenti della società Citgo, cinque dei quali con cittadinanza americana; interruzione dei negoziati in corso a Città del Messico con l’opposizione su mediazione norvegese, dopo aver nominato Saab membro della delegazione governativa per cercare di conferirgli immunità. Saab fa sapere per ora che non intende collaborare, nel qual caso rischia una condanna a 20 anni. Ex-ministro del Petrolio di Chávez e ex direttore della società petrolifera Pdvsa caduto in disgrazia con Maduro, che lo accusa a sua volta (ricambiato) di ruberie e di cui chiede l’estradizione dall’Italia, Rafael Ramírez assicura: “Maduro è terrorizzato per quel che Saab potrebbe rivelare”.

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